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Critica e superamento del taylorismo. Tre chiavi di lettura


1) Il Taylorismo come sfruttamento:
La prima chiave di lettura sviluppata da correnti operaie critica il Taylorismo in quanto strumento utile ad intensificare lo sfruttamento del lavoro operaio. Vi è una tendenza verso la degradazione del lavoro umano che vede la separazione tra lavoro intellettuale e manuale. Questa prospettiva può essere eliminata solo con la fine del capitalismo. Questa è la visione marxista.
Un'altra versione è quella di Friedmann il quale trova come soluzione non la conquista del potere da parte degli operai, ma piuttosto il recupero del significato del lavoro.
Tutti si devono impegnare affinché il lavoro abbia triplice valorizzazione: intellettuale ripristinando contenuti intelligenti, morale riconoscendo diritti e dignità, sociale sviluppando una cooperazione comunitaria nell’azienda.
2) Il Taylorismo come utopia tecnocratica:
Se la prima chiave di lettura sottolinea gli effetti devastanti del Taylorismo a livello fisico e psichico, la seconda chiave di lettura sottolinea che l’intento del Taylorista di arrivare ad una determinazione totale della condotta umana non è realizzabile.
L’oggetto d’analisi si sposta dal lavoro operaio a quello burocratico. Ci si sposta dalla sofferenza degli operai e del loro lavoro disumano, alla noia e ottusità delle strutture burocratico-formali.
3) Il Taylorismo come formula contingente:
La terza chiave di lettura del Taylorismo acquisisce come punto fondamentale la sua storicità, lo si vede solo come un episodio interno al più generale sviluppo dell’industria e dell’impresa moderna.

Tratto da STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO di Priscilla Cavalieri
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