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Aspetti economici e sociali degli accadi

È comunemente ritenuto che l’idea di impero universale nacque in occidente per merito degli accadi. Effettivamente Sargon realizzò quel grande impero che prima di lui, solo Lugalzaggisi, l’ultimo re sumero, aveva prefigurato. Il grande re accade fu oggetto di venerazione religiosa dopo la sua morte, e continuò ad esserlo anche molto successivamente, quando l’impero accadico tramontò e quello di Babilonia sorse. I suoi successori -come abbiamo visto- portarono avanti l’idea imperiale e ne allargarono ulteriormente i confini, in ossequio al principio -che non è mai più da allora stato abbandonato- che il compito del re, quale prediletto di Dio, fosse quello di estendere la sua sovranità a tutti i popoli confinati, fino a comprendere tutto il creato. Già Naramsin si proclamava “re delle quattro parti del mondo”, mentre in Cina, due millenni dopo, Shi Huangdi -primo imperatore- realizzava l’antico sogno di unificazione del tianxia, letteralmente traducibile come tutto ciò che sta sotto il cielo. 
Per quanto riguarda l’evoluzione sociale ed economica, invece, essa appare come il logico risultato dell’ibridazione che avvenne fra la cultura accadica e quella sumera. La famiglia si fece più marcatamente patriarcale; l’economia divenne più capitalistica e numerosi fondi terrieri furono venduti a famiglie private da parte dei templi, che in età sumera amministravano al proprietà collettiva.
Quanto all’organizzazione dello stato accadico, appare improbabile l’esistenza di un apparato amministrativo di qualsiasi tipo; quasi certamente gli accadi -come i sumeri prima di loro- si affidavano a rapporti di fedeltà-alleanza fra le città, o si limitavano a controllare tramite governatori le più importanti. Ciò pare confermato dalle numerose rivolte che si ebbero nella Mesopotamia durante tutto l’arco di tempo che li vide dominatori, e dall’abbondanza di fonti che descrivono l’efficienza del loro esercito. Anche la pratica di distruggere le mura delle città subito dopo averle conquistate conferma questa tesi: le città erano legate al centro da rapporti di vassallaggio, resi stabili dalla minaccia del potente esercito accadico. 
Infine risalgono al periodo accadico le prime prove archeologiche dei rapporti commerciali fra la regione mesopotamica e l’Oman (penisola arabica) e con l’India (la maggior parte dei sigilli indiani rinvenuti risalgono al periodo di Sargon). Proprio sulla base dei contatti con la Mesopotamia è infatti stata ricostruita la cronologia della fase matura della valle dell’Indo, che è stata fissata dagli archeologici fra il 2550 e il 2050 a.C.

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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PAROLE CHIAVE:

Sargon
antico oriente