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L’arrivo degli hittiti

L’arrivo degli hittiti (1800 circa)

Gli hittiti giunsero in Anatolia (Turchia) intorno al 1800 a.C.; erano una popolazione nomade che parlava una lingua indoeuropea ma donde arrivassero è tutt’oggi un mistero. A quel tempo l’Anatolia era abitata da popolazioni locali, organizzate in comunità di villaggio indipendenti le une dalle altre e talvolta impegnate in blande guerre. Non c’era infatti nessuna organizzazione statale che le riunisse. È opinione comune che non fossero popolazioni particolarmente ostili: i mercanti assiri frequentavano regolarmente e tranquillamente queste genti, alle quali vendevano prodotti lavorati in cambio di prodotti agricoli, pelli e rame. Tutto ciò che sappiamo di queste popolazioni è dovuto ai documenti redatti da questi mercanti, grazie ai quali, fra l’altro, gli elementi tecnologici e culturali della civilizzata Mesopotamia poterono giungere anche in Anatolia. 
Gli hittiti giunsero dunque in Anatolia e si imposero subito come dominatori. Non sappiamo se il cambiamento di regime sia stato doloroso per i locali, ma è certo che dopo un iniziale momento di difficoltà le due popolazioni si fusero: gli hittiti assorbirono gli elementi culturali che erano giunti in Anatolia dalla Mezzaluna, mentre i locali impararono l’uso del ferro e del cavallo. Si trattò di una felice congiuntura perché permise agli hittiti di acquisire quelle conoscenze civili che non avevano e all’Anatolia in generale di diventare una potenza militare grazie al formidabile vantaggio assicurato dalle armi in ferro e dal cavallo.
In realtà si è molto discusso a proposito del ferro e del cavallo. Quel che è certo è che il cavallo fu addomesticato in Asia centrale e che in Mesopotamia esistevano solo gli asini; pare dunque ragionevole pensare che furono proprio gli hittiti a portarlo in Medio oriente, anche se non esistono ancora conferme definitive. Discorso simile è per il ferro: al momento dell’arrivo degli hittiti il Medio oriente viveva la tarda età del bronzo ed, essendo le montagne turche ricche di minerale ferroso, è consequenziale immaginare che i furono sempre gli hittiti ad introdurne l’uso. Non esistono anche in questo caso prove conclusive, ma la superiore forza militare degli hittiti sarebbe ben spiegata da questa ipotesi. 
Un’altra caratteristica degli hittiti è la loro struttura sociale e politica, tipica dei popoli nomadi dell’Asia centrale, ma anche dell’altopiano iraniano; erano in sostanza un popolo guerriero, con un aristocrazia votata al mestiere delle armi e raccolta in un’assemblea; il titolo di Re era elettivo e non veniva trasmesso per via ereditaria. Anche la figura del re era diversa da quella di “manifestazione di dio in terra” propria dei popoli mesopotamici ed egiziani: presso gli hittiti il re coincideva con il comandante militare. Lo svantaggio principale di questo sistema era l’accendersi di faide interne in occasione di ogni successione al trono. In seguito comunque, il contatto con la civiltà mediorientale e la fondazione dell’impero, avrebbero condotto ad un abbandono di questa prassi, alla formazione di dinastie ereditarie e alla progressiva esautorazione politica dell’assemblea dell’aristocrazia. 

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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