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Il regno Dezong e il regno Xianzong

Alla conclusione della ribellione l’Impero era frantumato in una serie di regioni delle quali il 75% era retto da un capo militare con proprie forze armate e sul quale il governo centrale esercitava solo un labile potere formale. Quando nel 780 salì al trono il nuovo imperatore, Dezong, sei regioni settentrionali erano ancora retta da comandanti militari. Il nuovo imperatore ebbe quindi come primo obiettivo quello di completare la pacificazione dell’Impero e come obiettivo immediatamente seguente quello di ricostruirne il sistema fiscale: la vecchia perequazione agraria aveva infatti compiuto il suo tempo ed il sistema doveva essere riformato tenendo conto dei cambiamento avvenuti. 
Il primo obiettivo sembrò raggiunto nel 781, quando morì l’ultimo dei governatori militari frutto del periodo della rivolta, insediato nella provincia settentrionale di Hebei. Alla sua morte Dezong si rifiutò perciò di confermare la carica a suo figlio. Tale decisione scatenò tuttavia una serie di rivolte che si protrassero fino al 784 senza che l’imperatore (che ancora non disponeva di un comando centrale e doveva rifarsi alle varie armate regionali) riuscisse a affermare la sua autorità. 
Nell’806 Dezong fu sostituito dall’imperatore Xianzong, ultimo grande assertore dell’unità imperiale e dello stato centralizzato. La sua personale abilità politica gli consentì, tramite una serie di astute operazioni militari che sfruttavano più le debolezze degli avversari che la forza delle armi, di riuscire a riportare sotto il controllo dell’autorità centrale praticamente tutte le province dell’Im-pero. Si trattava però di un successo personale: i suoi successori infatti, per quanto si siano sforzati di emanare provvedimenti volti a limitare il potere dei governatori, non furono capaci di impedire che, specie le province del Nord-Est, sfuggissero nuovamente all’effettivo controllo centrale. 

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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