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Manciuria e Xinjiang; il confronto con la Russia

Con l’avvento dei Qing l’Impero si espanse verso occidente (Tibet e Xinjiang) e verso settentrione (Manciuria). Tale espansione fu realizzata combinando il mezzo militare a quello diplomatico e coinvolse tre aspetti fondamentali connessi fra loro: i rapporti con le popolazioni mongole, lo scontro con l’espansionismo russo (entrambi gli imperi si contendevano l’alleanza con i mongoli), e il ruolo del lamaismo (a causa delle stratte relazioni fra questi e i mongoli dopo che i secondi si erano convertiti al lamaismo nel XVI secolo). 
Grazie alle loro origini i Qing si dimostrarono particolarmente abili nella gestione della politica estera dell’Impero. Essi risolsero gli affari esteri adattando il metodo in relazione all’interlocutore: con le popolazioni nomadi della Manciuria che non facevano parte dei loro domini, essi strinsero alleanze sulla base delle relazioni tribali; con le popolazioni mongole dell’Asia centrale essi impostarono relazioni diplomatiche commerciali di tipo paritario, creando a tal fine un’apposita istituzione, la Sovrintendenza per le Dipendenze, in modo da evitare la tradizionale impostazione sinocentrica della scuola diplomatica cinese. Infine, con i regni storicamente tributari dell’Impero, come la Corea e il Vietnam, essi continuarono secondo il costume cinese. 

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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