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Arte apice della creazione in Nietzsche



Con la morte di Dio l’uomo diventa libero di creare se stesso in ogni momento. E questo momento incessantemente creativo è l’arte. La volontà di potenza tuttavia ha un vincolo: non può infrangere il tempo, ma può e deve essere libera da esso, altrimenti non sarebbe più volontà di potenza. Essa dirà a se stesso “Così volli che fosse”. Questa è la conferma del sì totale detto alla vita nelle sue gioie e nei suoi dolori: non può esistere pentimento, non può esistere sbaglio, ma tutto ciò che la volontà di potenza detta nel suo impulso vitale è così e va fatto perché tale è la sua natura. Nietzsche riprende dunque quel principio dello stoicismo dell’amor fati ossia l’amore per tutto ciò che accade (che sia esso buono o cattivo) per il fatto stesso che accade: dunque non voler nulla di diverso da quello che è. È questo principio che soppianta completamente la morale della rinuncia in un eterno ritorno dell’uguale.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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