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Operaio e prodotto in Marx



In economia tale concetto assume caratteristiche diverse. Innanzitutto essa riguarda il rapporto tra l’operaio e il prodotto del suo lavoro. Infatti a differenza di una produzione artigianale dove colui che costruisce ad esempio una sedia,  parte dall’idea che egli ha della sedia fino a costruirla interamente così da sentirla alla fine il risultato dei suoi sacrifici e la vede come un prodotto del “suo” lavoro. In una catena di montaggio invece ogni operaio è impegnato a fare una e una sola operazione per tutto il giorno, così da non sentire il prodotto come “suo”ma semplicemente come frutto di una catena in cui collaborano migliaia di persone. Inoltre il concetto di alienazione entra in gioco nel momento in cui l’operaio viene ridotto ad una macchina, costretto a compiere sempre lo stesso gesto e a privarsi della sua “essenza di uomo” ossia di essere pensante, estraniandosi da sé. La sua vita reale allora sarà staccata dalla sua vita lavorativa, perché durante le sue ore di lavoro non potrà far altro che compiere ripetutamente lo stesso gesto. Inoltre il concetto di alienazione entra in gioco anche nel rapporto tra l’uomo e la comunità. Durante il suo lavoro egli si sente solo, deve rimanere concentrato a compiere il suo gesto senza fermarsi perché il rischio sarebbe quello di distruggere la catena di montaggio per cui anche solo un bullone stretto male recherebbe danni a chi dopo di lui deve compiere altri gesti per completare il lavoro.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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