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Tre gradi tra soggetto e oggetto in Schelling



Schelling inoltre sviluppa il concetto di sintesi attraverso la descrizione di tre gradi, detti epoche, attraverso le quali è possibile raggiungere la piena unione tra soggetto e oggetto:
dalla sensazione all’intuizione: nella sensazione il soggetto riconosce in senso passivo un oggetto a lui completamente estraneo; nell’intuizione invece il soggetto riconosce l’oggetto come estraneo (non ancora come suo prodotto) ma risolve questa situazione attraverso un momento attivo in cui egli si percepisce come senziente, ossia colui che ha prodotto l’oggetto.
dall’intuizione alla riflessione: è attraverso la riflessione che il soggetto coglie l’unità tra la propria costituzione e quella del suo prodotto (ossia la natura)
dalla riflessione alla volontà: è successivamente grazie alla volontà che il soggetto attraverso un processo di astrazione si accorge che la sua è pura attività spirituale - intellettiva e che nulla ha a che fare con la materia.
Con la volontà si passa al primo livello della vita dello spirito (la filosofia teoretica); il secondo livello è invece rappresentato dalla filosofia pratica. La volontà, frutto di astrazione dalla materialità, è espressione di libertà. Perché però la libertà dei diversi singoli venga disciplinata deve entrare in gioco il diritto. Ma il diritto da solo anche per Schelling rischia di ledere la libertà di uno per consentire quella di un altro: esso allora va accompagnato dalla necessità. L’unione tra libertà e necessita si attua nella storia: sicuramente l’individuo possiede libertà di azione ma contemporaneamente le sue azioni rispondono ad un piano provvidenziale che egli non può conoscere e che cmq non gli strappa via la sua libertà. La storia appare così come dominio dell’Assoluto (unità di libertà e necessità). È nella storia che questa unità trova realizzazione; ma perché tale unità venga colta bisogna giungere al terzo e più alto grado dello spirito: l’arte. È solo l’arte quella in grado di far cogliere all’uomo l’Assoluto; con l’intuizione artistica l’uomo coglie l’unità di spirito e natura, di soggetto e oggetto. L’arte diventa allora la conoscenza assoluta e a buon diritto allora si può parlare di idealismo estetico di Schelling

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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