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Filosofia della storia e "corpus hermeticum" di Bruno

Filosofia della storia e "Corpus hermeticum" in Bruno




Secondo Bruno la storia inoltre ha un andamento ciclico: si susseguono periodi di fioritura a periodi di decadenza. In questa lettura assumono un’importanza fondamentale i testi ermetici: egli individua nell’epoca dell’antico Egitto, l’epoca più prospera e felice. Ciò che aveva reso quell’epoca, l’epoca della “giovinezza del mondo” era stato il consenso sociale unanime e la giustizia. Entrambi questi fattori erano resi possibili dalla religione che accompagnava l’operosità di quei popoli e che ne valorizzava l’operosità della mano e dell’ingegno, senza portare a rinunciare a quanto di più proprio possiede l’uomo.
L’età felice del mondo è dunque contrassegnata da valori opposti  quelli che il cristianesimo fin dalle origini ha portato avanti: Lutero ne è il compimento e incarna l’angelo del male, il quale vuole dare un colpo decisivo a ciò che invece rappresenta l’essenza dell’uomo. Ma Bruno allo stesso tempo è convinto che la civiltà è vicino ad un nuovo inizio, con il declino imminente del cristianesimo. Egli si sente i messaggero degli dei, mandato perché annunzi la lieta novella.
È per questo motivo, e per quello suddetto dell’importanza della religione per un popolo, che nel rinnovamento del mondo, vi sia anche un rinnovamento della religione, o meglio una sostituzione della religione cattiva di Lutero e Paolo, con una religione buona, votata all’operosità umana. E dunque al cristianesimo oppone il Corpus hermeticum il quale propone la più nobile delle religioni.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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