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Toland e Collins sulla tolleranza religiosa



Dopo la riflessione di Locke, un gruppo di pensatori che furono definiti “deisti” radicalizzò la sua analisi razionalistica della religione. In particolare si tratta di John Toland (1670-1726) e di Anthony Collins (1676-1729). Toland nel suo Cristianesimo senza misteri afferma che Dio deve essere concepito come ragione purissima e che per questo motivo non esiste alcun mistero religioso. Ciò che è inaccessibile alla ragione, o è un non senso oppure non è provvisoriamente noto. La fede cieca non può essere ammessa.
Di Collins è invece il Discorso sul libero pensiero che alla stregua di Toland, radicalizzandone il pensiero, sostiene che non esiste nulla che sfugge alla ragione: Dio non parla all’uomo in maniera ingannevole e dunque non esiste alcuna profezia enigmatica e misteriosa. Inoltre l’uomo non è lasciato alla casualità dettata dal suo libero arbitrio, ma guida l’uomo ed esso deve farsi guidare seguendo la retta ragione, specchio della pura ragione divina.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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