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Hegel: La politica


La dialettica è il procedimento logico che coglie l’essenza del divenire, del movimento reale per cui l’intero si articola e si determina in tutti i suoi aspetti mediante un processo di scissione. Essa si fonda sulla convinzione che il movimento scaturisce dalla contrapposizione di due termini che si negano a vicenda e tramite questa negazione si ricostituisce una superiore unità che li comprende entrambi. I tre momenti del processo: affermazione; negazione dell’affermazione; negazione della negazione che ripropone la prima affermazione arricchita delle determinazioni necessarie per ricostituire l’unità dei due termini. In virtù di questo processo la virtù si esprime nella reale e quindi vivente unità di tutte le sue determinazioni.
Il movimento, il divenire si attua nella storia: di qui la connessione tra storia filosofia e politica. Lo stato è il risultato di un lungo processo storico nel corso del quale si sono formati i suoi elementi costitutivi. Lo stato costituzionale è connesso con la cultura e la civiltà occidentale fondate sulla tradizione greco-romana e su quella cristiana medievale e moderna.
La politica deve essere concepita come attività ma non può essere ricondotta al diritto o alla morale perché è la sintesi dialettica di diritto e morale, appartiene quindi all’eticità che diventa consapevole di sé mediante la società e lo stato. se la politica è attività pratica essa deve essere riferita al principio stesso dell’attività cioè la volontà. La politica è un indagine del sistema delle determinazioni della volontà. L’essenza della volontà è la libertà. La libertà diventa il valore centrale al quale deve informarsi l’organizzazione della società e dello stato. La libertà e l’essenza dell’uomo e quindi l’uomo è l’idea vivente della libertà.
Il diritto è la forma di autodeterminazione della volontà che si manifesta dall’esterno. Esso è anche la forma con cui si esprime la libertà, e il sistema del diritto è la garanzia di libertà dell’individuo in quanto definisce gli specifici contenuti della stessa libertà. In virtù del diritto il soggetto sussiste come persona cioè soggetto titolare dei diritti e manifesta la sua volontà nelle 3 fondamentali sfere giuridiche la cui disciplina forma il sistema del diritto:
La proprietà: che è il riconoscimento della volontà singola, della persona particolare
Il contratto: che è la negazione di questa particolarità mediante il riconoscimento dell’altro come persona e dell’unica volontà che unifica quella dei contraenti
L’illecito è la negazione del contratto nella forma dell’illecito semplice e della frode, e del diritto mediante il delitto.

Con questa negazione si manifesta il male e la volontà esteriore dell’individuo viene ricondotta alla sua interiorità, alla volontà soggettiva cioè alla volontà morale.
La moralità è la sfera propria delle azioni che vengono indirizzate al conseguimento del bene. Ma la moralità è anche la consapevolezza dell’assoluta libertà della propria interiorità cioè della capacità che ha il soggetto di giudicare ciò che è bene e ciò che è male.
L’eticità esprime la sfera del dovere che contiene in sé le due precedenti sfere: quella del diritto e quella della moralità.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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