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Phoudon: L’organizzazione politica


L’organizzazione politica è dissolta in quella economica nel senso che le istituzioni fondamentali del tradizionale ordine politico sono sostituite da quelle proprie dell’attività economica. Punto fondamentale del nuovo rodine è l’autogestione delle forze produttive che si realizza mediante una serie di compagnie e associazioni operaie, ognuna delle quali si forma in vista di una determinata attività che richiede la cooperazione di più persone cioè la formazione di una forza collettiva che consenta di conseguire un determinato risultato economico. Nell’ambito di ogni associazione ogni lavoratore svolge e dirige l’attività che egli stesso ha scelto in piena parità con i suoi compagni di lavoro ed è proprietario pro quota di tutti i beni strumentali. In tal modo capitale e lavoro si identificano.
Per le attività economiche che richiedono concentrazione di mezzi e lavoratori ed appartengono ad uno stesso settore industriale suggerisce l’associazione, che si riferisce a mezzi e personale limitati. Per le attività che richiedono grosse concentrazioni di mezzi e di lavoratori provenienti da diversi settori propone la formula della compagnia operaia sul modello delle grandi società anonime le cui azioni sono possedute solo da coloro che lavorano in quella determinata industria.
L’autogestione dell’attività economica da parte delle forze produttive potrà essere realizzata solo se si provvedere alla liberalizzazione del credito mettendo a disposizione delle associazioni e compagnie operaie i mezzi finanziari necessari mediante l’istituzione di una banca del popolo nella quale devono confluire le banche locali e private per la concessione del credito gratuito cioè ad interessi bassi fissati in base ai costi di gestione dell’attività creditizia. Le richieste di finanziamenti individuali sono deliberate dalle compagnie operaie e dalle società agricole e industriali. L’attività dei singoli è riconosciuta e incoraggiata mentre ha la possibilità di accordarsi con quella organizzata in associazioni e compagnie.
I rapporti che intercorrono tra i singoli, le associazioni, le compagnie, le società agricole e industriali, sono fondate su una serie di contratti mediante i quali ogni contraente regola le norme che debbono disciplinare l’attività e gli interessi comuni. Il contratto diventa così l’atto fondamentale su cui si fonda la nuova organizzazione delle forze produttive in base al quale si realizza l’autogoverno delle stesse. Mentre per Rousseau il contratto costituisce l’unità delle volontà dei singoli, esprime la volontà generale e fonda il corpo politico dal quale l’uomo ritrae la sua nuova personalità di cittadino che si risolve nella comunità che rappresenta il tutto dell’uomo; il contratto cui si riferisce Proudhon è l’incontro e l’accordo di 2 o più individui che in piena libertà, ritenendo che le reciproche prestazioni si equivalgano, regolano nel modo più conveniente i loro rapporti. L’essenza del contratto è il reciproco scambio di beni e servizi tra individui ognuno dei quali conserva la sua indipendenza. Mediante la serie di contratti gli individui realizzano pienamente quella sovranità di cui vengono riconosciuti titolari. La legge è fissata dai singoli individui mediante un contratto che impegna solo i contraenti. La società è formata da una rete di contratti con cui i singoli, i gruppi sociali, gli enti territoriali, si collegano tra loro regolando i propri interessi. La società è caratterizzata dall’insopprimibile tendenza all’auto-organizzazione e all’autogoverno: si articola in una pluralità di gruppi e centri sociali ognuno dei quali tende a far valere la propria autonomia.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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