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Phoudon: organizzazione delle forze produttive


Lo stato deve scomparire e deve essere sostituito dall’organizzazione delle forze produttive. Lo stato è l’organizzazione materiale della potenza sociale, è la forza collettiva che si ritorce contro coloro che la generano. Lo stato si giustifica solo quando la società genera in se stessa una serie di conflitti, di lotte che devono essere controllati e repressi da una forza superiore che è o stato. ma quando la società esprime una propria autonoma organizzazione che risolve sul piano del contratto le tensioni e i conflitti, lo stato non ha alcuna ragion d’essere.
L’organizzazione amministrativa dello stato deve essere riformata, consentendo ai comuni, ai cantoni, ai dipartimenti di regolare le questioni afferenti ai loro interessi territoriali in modo da eliminare ogni forma di centralizzazione che è il più efficace strumento di dominio in mano del potere politico. L’amministrazione della giustizia non è più una funzione dello stato e l’organizzazione delle giurisdizioni e dei tribunali è sostituita da commissioni di arbitri e di esperti.
La scuola viene riformata corrispondentemente alle esigenze del nuovo regime industriale. L’istruzione primaria non può essere scissa dall’apprendistato, da un insegnamento che è strettamente connesso con un arte o un mestiere sì che i docenti sono nominati dalle corporazioni. La scuola deve essere considerata il legame tra le corporazioni industriali e  le famiglie.
Sono aboliti i ministeri dei lavori pubblici, dell’agricoltura e del commercio e delle finanze. Sono sostituiti dalle amministrazioni dipartimentali e regionali che dispongono i lavoro necessari e la corrispondente normativa con una conoscenza diretta delle situazioni e delle questioni.
La formula dell’auto-organizzazione e autogestione delle forze produttive porta all’estinzione dello stato perché le sue funzioni sono assunte dalla nuova organizzazione economica.
Lo stato non può più sussistere come una potenza che si serve del popolo per guerre di conquista che sono combattute in nome della difesa degli interessi della comunità contro i nemici ma che sono sempre finalizzate alla conquista e al dominio. Questo processi di trasformazione dell’organizzazione statale deve estendersi a tutte le altre società e promuovere un nuovo ordinamento internazionale fondato sulle esigenze delle organizzazioni delle forze produttive.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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