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Trattato teologico-politico di Spinoza


Bisogna procedere ad un esame del fondamento della religione cristiana che si riferisce alle sacre scritture e al vecchio testamento.
Il Trattato teologico-politico è il primo moderno tentativo di esegesi del testo biblico. La bibbia deve essere considerata alla stregua di un documento storico ed interpretata con lo stesso metodo di cui ci serviamo per gli altri documenti storici.
Ritiene come Hobbes, che non ci sia differenza tra ragione, lume naturale quale è data a tutti gli uomini e la ragione quale risulta dalla rivelazione dei profeti.
La società politica è la condizione necessaria affinchè gli uomini possano provvedere ai bisogni materiali e a conseguire il perfezionamento della loro natura.
Poiché la maggior parte degli uomini cerca di perseguire il proprio utile, per fondare e mantenere la società è necessaria l’istituzione di un potere coattivo che con le leggi riesca a controllare le passioni e le cupidigie degli uomini.
Dato che la natura umana non sopporta la costrizione assoluta, occorre studiare i modi per temperare il potere.
La religione ha il compito di far si che gli uomini obbediscano più per devozione che per timore. La religione interviene in ausilio delle leggi dello stato affinchè il comportamento della massa si adegui alle prescrizioni delle leggi.
La ragione e la filosofia hanno come oggetto la verità, la conoscenza intellettuale dell’identità di Dio e natura. La religione e la teologia hanno come oggetto la pietà e l’obbedienza che debbono essere ispirate alla massa degli uomini.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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