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L'arte Lombarda e Piemontese di Pietro Toesca (Pietra Ligure 1877 – Roma 1962)

L'arte Lombarda e Piemontese di Pietro Toesca  (Pietra Ligure 1877 – Roma 1962)


Compie gli studi di letteratura a Torino e si perfeziona a Roma con Adolfo Venturi. Insegna poi a Milano presso l'Accademia Scientifico Letteraria e vince nel 1907 la Cattedra Universitaria a Torino, che manterrà fino al 1914, anno in cui si trasferisce a Firenze. Nel 1926 si sposta a Roma, dove per molti anni ricoprirà il ruolo di presidente dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte.
Toesca è allievo di Venturi e dal 1904 reggerà anche le sorti della rivista L'Arte. Roberto Longhi lo descrive come un uomo solingo, somigliante ad un monaco che lavora al lume del suo scriptorium.  Laureatosi con Arturo Graf a Torino con una tesi sugli antichi trattatisti d'arte, durante gli anni di specializzazione con Venturi maturò il suo interesse per il settore medievale degli studi, improntatin a strenua filologia. I suoi primi trattati furono mirabili analisi della cripta di Anagni e del ciclo pittorico di San Vincenzo al Volturno. Sono studi condotti con mirabile rigore, basati su analisi di profilo stilistico e storico – culturale che allinearono l'Italia col resto d'Europa in merito agli studi medievistici, che sembravano ormai in declino dopo il furore romantico del primo Ottocento.
Il periodo 1905 – 1912.
Nel periodo compreso tra il 1905 e il 1912 Toesca spostò i suoi interessi dal Medioevo centro meridionale a quello lombardo e piemontese, riversati in numerosi articoli sulle riviste L'Arte e Rassegna d'Arte e nell'importante opera Pittura e miniatura in Lombardia dai più antichi monumenti alla metà del Quattrocento (1912) e Antichi dipinti e intagli piemontesi (1912).
Toesca studia l'evoluzione, nell'arco di dieci secoli, del linguaggio pittorico lombardo, una regione che era sempre stata trascurata dagli studi. Toesca invece ne riscopre le qualità in un viaggio affascinante e documentatissimo, trattando la vicenda figurativa e illuminando le vicende pittoriche e culturali attraverso il recupero e la ricostruzione dei personalità artistiche poco note come Giovannino de' Grassi, Michelino da Besozzo e i Bembo. Libro principe dell'arte lombarda, come dice Longhi, l'opera Pittura e miniatura in Lombardia riproponeva finalmente un modello di concreta storia dell'arte locale che faceva convivere lo spirito del Lanzi e del Cavalcaselle nell'ordine metodologico, con quello di Cattaneo. Toesca si avvale dell'allora più avanzato criterio storiografico possibile per trattare i monumenti, confrontandoli e raccogliendoli tra loro non come pure testimonianze localistiche ma come organi discreti di un mondo più vasto e organico, ricostruendo un quadro organico di identità culturale che rispondesse ad una concreta realtà geo storica.


Tratto da STORIA E CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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