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I viaggi di esplorazione e di scoperta


Il Portogallo è stato il primo paese ad intraprendere nel XV secolo l’esplorazione dei nuovi mondi grazie alla sua favorevole posizione geografica, alla dinastia stabilita dalla dinastia di Avis con il ceto mercantile e all’interesse del principe Enrico il Navigatore riguardante l’espansione delle coste occidentali dell’Africa.

La caravella di origine portoghese  deve la sua notorietà ai viaggi di COLOMBO e di VASCO DA GAMA, essa è un veliero di piccole dimensioni, con scafo arrotondato, poppa quadra e un ponte con castello …
Nel Mediterraneo era possibile orientarsi con certezza con l’aiuto di punti di riferimento visivi e di portolani (= carte nautiche che indicavano le distanze e le rotte), invece  nell’Oceano Atlantico era più difficile determinare la rotta e la posizione della nave. La navigazione in mare aperto dipendeva dalla valutazione delle distanze percorse controllata mediante l’osservazione della latitudine.

L’espansione marittima portoghese ebbe inizio con la conquista di Ceuta a sud dello stretto di Gibilterra nel 1415 e successivamente con l’occupazione dell’isola di Madera, delle Azzorre, la scoperta delle isole di Capo Verde e del golfo di Guinea.
Il re del Portogallo Giovanni II si pose l’obiettivo di circumnavigare l’Africa in direzione dell’oriente e di ottenere informazioni per quanto riguarda i porti e la navigazione nell’oceano Indiano.
BARTOLOMEO DIAZ nel 1487 effettuò una spedizione in cui doppiò l’estremità meridionale del continente africano da lui chiamato Capo di Buona Speranza.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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