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Il ruolo economico del Mediterraneo, crocevia di scambi


Il Mediterraneo mantenne più a lungo di quanto si pensasse il suo ruolo di crocevia degli scambi tra Oriente e Occidente e tra Europa e Africa. Alle galere veneziane , per l’acquisto di spezie e prodotti orientali,  subentrarono alla fine del 500 i velieri olandesi, francesi e inglesi il cui punto d’appoggio fu il porto di Livorno.
Tra gli articoli acquistati dagli occidentali nel Baltico vi erano anche le aringhe salate, ma gli olandesi misero un  nuovo tipo di imbarcazione detto buizen in cui era possibile salare e mettere in barile il pesce appena pescato.
Gli olandesi si assicurarono un duraturo monopolio della produzione e della distribuzione in tutta Europa del pesce salato.
Accanto a questi scambi, acquistarono una grande importanza i rapporti commerciali con il Nuovo Mondo
scoperto da Colombo. I coloni, che in numero sempre maggiore, si stabilivano oltre oceano, avevano bisogno di tutto, dai generi alimentari a cui erano abituati, al vestiario e agli oggetti di uso quotidiano, potevano pagare le importazioni con l’oro e l’argento estratti dai fiumi e dal suolo.
Particolarmente redditizio si rivelò il commercio di schiavi neri, stimolato dalla crescente necessità di manodopera per le piantagioni delle Antille, del Brasile e delle colonie inglesi. Le navi negriere partivano dai porti europei cariche di mercanzie varie che venivano vendute lungo le coste africane ai capi indigeni in cambio di schiavi. Il guadagno ricavato con la vendita degli schiavi veniva riutilizzato per l’acquisto di generi coloniali da rivendere in patria (zucchero, caffè e tabacco).
Carattere diverso ebbe l’interscambio tra Europa ed Asia, dominato nel XVI secolo dai portoghesi. L’impero portoghese non si basava sulla colonizzazione di grandi territori, ma sul possesso di scali e fattorie e su accordi con i potenti locali.
Nel XVII secolo ai portoghesi si aggiunsero gli olandesi che si impadronirono delle isole della Sonda e delle Molucche.
Protagoniste indiscusse dei traffici con l’oceano indiano furono le compagnie privilegiate costituite a partire dal tardo Cinquecento in Inghilterra, Province Unite e Francia. Con questo nome si designano due tipologie diverse di organizzazione commerciale :
La prima consiste sostanzialmente in una corporazione di mercanti i quali godevano collettivamente del monopolio di un certo genere di traffico, ma operavano individualmente o associati in piccole imprese.
Le Compagnie delle Indie orientali, costituite a Londra nel 1600 e ad Amsterdam nel 1602, e più tardi le compagnie francesi fondate da COLBERT, erano delle vere e proprie società per azioni, il cui capitale era cioè diviso in quote possedute da mercanti e finanzieri i quali ogni anno percepivano i dividendi, ovvero gli utili proporzionali alla rispettiva quota del capitale sociale.
Tratti distintivi dell’età moderna rispetto a quella medievale, è la nascita di un’economia mondiale incentrata sull’Europa e lo spostamento dell’asse dei traffici dal Mediterraneo all’Atlantico e ai mari settentrionali.

A livello teorico tale supremazia si rifletteva nelle idee economiche  dette mercantilismo (Adam Smith) per cui vi era la convinzione che la ricchezza è per sua natura una quantità statica e per averne di più è necessario sottrarne agli altri competitori, quindi gli stati devono fare il possibile per procurarsene attraverso il commercio con l’estero favorendo così le esportazioni e ostacolando le importazioni.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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