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L'Europa centro-settentrionale e le influenze napoleoniche


Le regioni dell'area tedesca che più profondamente subirono l'influenza francese furono quelle alla sinistra del Reno. Dopo un millennio di vita,il Sacro Romano Impero venne ufficialmente disciolto nell'agosto 1806,dopo che il mese precedente si era costituita la Confederazione del Reno,un'associazione di Sedici Stati sotto la protezione dell'imperatore francese che ne dirigeva la politica estera e vi reclutava un esercito di 63'000 uomini.
Dopo il 1807 conservavano la propria integrità(nell'area germanica)l'impero austriaco e la Prussia.L'Austria grazie al principe di Metternich riuscì a mantenere stabile l'accordo d'alleanza stretto con i francesi,mentre il re prussiano dopo il disastro di Jena soppresse la servitù della gleba,abbattè i vincoli legati all'iniziativa economica e alla libera compravendita delle terre,furono riformati governo centrale e amministrazioni locali e fu democratizzato anche l'esercito.Essa cercava di opporsi allo strapotere francese che sembrava non avere fine,ergendosi a guida politica e morale dell'intera Germania. L'elenco degli stati vassalli termina con la Confederazione Elvetica e la Repubblica Batava che nel 1806 fu trasformata in Regno d'Olanda e annessa all'impero,mentre Danimarca e Svezia gravitavano intorno all'orbita politica napoleonica.
Ciò che però l'amministrazione napoleonica non era in grado di controllare era la fede religiosa e la resistenza armata che in ogni paese aveva una scintilla sempre accesa e pronta ad opporsi,generando così stimoli per la nascita di nuovi sentimenti nazionali e movimenti di liberazione o unificazione.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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