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Gono To



GONO TO, parole sonore: con tale arteficio i suoni descrivono cose o atti per imitazione, ma gogo to è anche qualcosa di più, dato che il kaluli è una lingua in cui l’iconocità è davvero paradigmatica, e in cui vengono coniati nuovi termini usando le vocali per significare luogo, movimento o spazio. Ciascuna vocale comprende quindi tanto l’onomatopea che la sinestesia. Il principio di gono to è meglio tradotto come fonestesia e i suoi elementi sono fonestemi. Le vocali possono essere a se stanti, ma nessuno dei loro significati è associato alla fonestesia; vi sono ulteriori usi delle vocali nelle particelle grammaticali. L’iconocità kaluli si basa sui contrasti nello spazio vocalico, articolato in altezza e profondità. Le vocali anteriori alte (i) mormorano; quelle basse (3) ronzano; quelle posteriori alte (u) scendono bruscamente; quelle basse c) si muovono circolarmente verso il fuori; quelle centrali frontali (e) crepitano; quelle centrali posteriori (o) schioccano; queste coppie di suono significato agiscono nella poetica della canzone kaluli. È difficile trasmettere a chi non ha mai sentito l’eco naturale di un suono il senso semantico di questo o quel termine. In pratica, ciascuna delle sei vocali indica iconicamente un aspetto semantico della qualità sonora. Ognuna può essere usata nella forma generica (vocale allungata + elab) per indicare la classe di suoni nel suo insieme. Seguita da una consonante, la vocale può essere usata singolarmente, raddoppiata o seguita da elab. Vi è anche uno schema secondo il quale la vocale viene abbinata a varie consonanti; c’è inoltre la possibilità di creare combinazioni di diverse categoria, sia semplici che complesse. Nella canzone kaluili questi fonetismi sono usati principalmente per descrivere uccelli, acqua e foresta. I suoni degli uccelli sono spesso diversi dalle consuete interpretazioni onomatopeiche dei richiami degli uccelli, perché nella canzone marcano il fatto che l’uccello è in realtà un uomo nella sua forma di uccello. I suoni d’acqua e della foresta fungono da modificatori di toponimi. Forme ripetute e raddoppiate di gono to possono apparire da sole come versi singoli ma sono altrimenti e invariabilmente alla fine del verso. Un elemento fondamentale dell’arte compositiva è l’abilità di concepire immagini al tempo stesso esplicite e ambigue. Gono to mira ad amplificare l’immagine per sensazione profonde e impregnate, le interpretazioni variano a seconda della familiarità e conoscenza dell’ascoltatore. Come bale to, sa-salan anche gono to suscita negli ascoltatori una grande varietà di immagini, in tutti questi artifici l’intento poetico si basa sull’assioma secondo cui le immagini evocative vengono prodotte quando viene presentata simultaneamente una quantità appena sufficiente di nuove informazioni e di potenziale per un’interpretazione multipla.

Tratto da SUONO E SENTIMENTO di Marianna Tesoriero
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