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La misurazione della R&S: il “Manuale di Frascati”


È un manuale sulla misura delle attività tecnico-scientifiche redatto e adottato nel 1963 dall’OCSE (riunioni a Frascati). I dati sono raccolti dagli uffici statistici dei vari Paesi (in Italia ISTAT dal 1960), e l’OCSE, l’Eurostat (Ufficio statistico delle Comunità europee), l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) curano la loro armonizzazione e pubblicazione.
Il lavoro sul Manuale era visto con scetticismo per la complessità nella misurazione quantitativa di grandezze sociali e per le diverse scuole di pensiero sull’argomento (che porterebbero a valutazioni ed interpretazioni differenti). Tuttavia il lavoro è stato svolto e oggi questi dati sono di elevata qualità, comparabili (qualitativamente) ad altri dati quali il PIL.
Dal momento che R&S e le altre attività scientifiche e tecnologiche sono spesso interconnesse, si pone il problema di separarle per non conteggiarle più volte con nomi diversi; si risolve attribuendo alla R&S le attività che presentano un elemento di novità o innovazione (es.: un nuovo modello per prevedere le conseguenze di specifiche politiche sociali è R&S, mentre la raccolta di dati socio-demografici non lo è).
La richiamata tripartizione tra ricerca di base, ricerca applicata e sviluppo sperimentale trova riconoscimento nelle legislazioni dei vari Paesi, col processo di destinazione delle risorse che poggia su questa distinzione.

Tratto da TECNOLOGIA, PRODUZIONE E INNOVAZIONE di Moreno Marcucci
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