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Isolamento e impoverimento sociale con la tecnologia politica



Il nuovo ideale di città prodotta dalla comunicazione vede diminuire i grandi spostamenti e il rafforzamento di legami sociali più diretti; scompare la differenza tra centro e periferia, e la stessa città diventa quartiere della città-mondo. Vi sono però anche obiezioni che parlano di processi di progressivo isolamento: favorendo la comunicazione fra soggetti lontani e la volontà di ricercare soltanto coloro i quali sono sentiti come affini, si rinuncia alla varietà dei rapporti reali, con un significativo impoverimento sociale; le comunità diventano allora basate sull’interesse comune, e si ricerca unicamente il contatto più efficiente. In questo contesto la logica del confronto e dell’arricchimento reciproco rischia di essere sostituita da quella del conflitto, dove l’individuo sente sempre più le ragioni della comunità d’appartenenza e meno il riconoscimento dell’altro.
Sono ormai vuote le piazze nelle quali si celebravano in pubblico i riti della politica, che si spostano in altre piazze (televisive, elettroniche); scompaiono persino le folle negli stadi.

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