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Come collegare Tucidide al Realismo?

Come collegare Tucidide al Realismo? 

Punti di contatto
− Abbiano iniziato l’analisi dell’opera di Tucidide dalla contrapposizione tra “giusto” ed “utile”. Nel Realismo, esiste un corrispettivo, dal momento che l’utile è chiamato da Morgenthau interesse nazionale, il criterio in base al quale gli Stati decidono nelle loro politiche estere. 
Entrambi sono concetti molto utili da un punto di vista analitico, ma molto complessi da un punto di vista prescrittivo, perché entrambi difficili da definire in modo preciso ed univoco. 
− Molte delle vicende narrate da Tucidide sono riconducibili ad una qualche forma di equilibrio internazionale, concetto chiave nel Realismo moderno: da Morgenthau in poi, tutti i realisti mettono in primo piano l’equilibrio come meccanismo regolatore. 
− Per spiegare le cause dello scoppio della guerra, Tucidide parte dal timore reciproco, frutto dell’esistenza di una legge del più forte. Per i Realisti, le cause della politica internazionale stanno o a livello sistemico, nell’anarchia internazionale, o nella natura umana e nella brama di potere. 
− Come Tucidide, anche i Realisti sono abbastanza scettici nei confronti di una politica estera democratica, perché reputano l’opinione pubblica come disinformata, accecata dalle passioni, incapace di valutare correttamente la situazione ⇒ un regime politico che risente di questi condizionamenti, non può mettere in atto una politica estera coerente ed adeguata. 

Differenze
− In Tucidide non c’è molto spazio per il giusto, tanto da essere definito realista amorale. Invece, i Realisti americani degli anni ’50 non sono affatto amorali, perché devono rispondere agli argomenti degli utopisti ⇒ fare i conti anche su come conciliare etica e politica. La soluzione spesso adottata è la distinzione weberiana tra 
- etica della convinzione 
- etica della responsabilità. 

Tuttavia, il miglior parallelismo che può essere fatto è tra il Neorealismo di K. Waltz e lo schema dell’opera di Tucidide finora delineato. 
Volendo riassumere brevemente gli assunti principali del Neorealismo, possiamo dire che la causa di certi fenomeni va ricercata prevalentemente nell’anarchia internazionale. 
Quali fenomeni? 
Anarchia e bisogno di autogarantirsi la sicurezza sono alla base della spiegazione di alcuni fenomeni: 
− la difficoltà di cooperazione = gli Stati non cooperano tutte le volte che potrebbero 
− l’equilibrio di potenza. 

Waltz vede in Tucidide un realista di “terza immagine”, in cui i meccanismi di balance of power determinano in larga parte le azioni degli Stati ⇒ nella terza immagine, le decisioni sono condizionate dal fatto di interagire con un altro Stato. 
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Waltz riprende Tucidide per argomentare la ripetitività dei fenomeni internazionali e per illustrare questo frequente formarsi di un equilibrio. 
Non è corretto insistere troppo su questo parallelismo tra Tucidide e il Neorealismo. Tuttavia, è interessante notare alcune convergenze tra le 2 teorie: 
− entrambi parlano di Stati che agiscono all’interno di un ambiente che privilegia prima di tutto la loro sicurezza. Inoltre, questo ambiente condiziona inevitabilmente le loro scelte, ma nessuno è un determinista, perché gli Stati possono comportarsi in modo differente di fronte a queste pressioni. Per entrambi, però, esistono degli individui eccezionali, in grado di controllare meglio degli altri queste pressioni (Pericle per Tucidide, Bismarck per Waltz); 
− entrambi parlano di decisioni razionali che vengono prese dagli Stati, e che sono concatenate una all’altra e profondamente plasmate dalle condizioni in cui lo Stato si trova ad operare; 
− entrambi parlano di risultati, di esiti finali, che non rispecchiano necessariamente le intenzioni iniziali delle parti. L’origine concettuale è certamente diversa: in Tucidide agisce la physis, la natura e le leggi naturali; in Waltz c’è l’anarchia internazionale. Tuttavia, l’effetto generato è molto analogo, perché entrambe comportano la possibilità di essere sottomessi o addirittura distrutti ⇒ funzionalmente, la legge del più forte e l’anarchia internazionale, sono molto simili. 
Inoltre, considerando che Tucidide riconosce la vera manifestazione della legge del più forte nei rapporti tra gli Stati (al loro interno è possibile regolarla con delle convenzioni), sorge un ulteriore parallelismo = la separazione tra politica interna e politica internazionale; 
entrambi adottano una prospettiva amorale. 

A questo punto, però, bisogna notare anche una grande differenza, che riguarda le prospettive future: 
− secondo Waltz, la natura conflittuale del sistema internazionale può essere cambiata – almeno teoricamente – qualora gli Stati decidessero di porre fine all’anarchia internazionale, istituendo un governo internazionale; 
− se, come in Tucidide, la causa dei conflitti viene fatta risalire alla physis ⇒ gli effetti sono costanti, non possono essere cambiati né eliminati in alcun modo. 

Tratto da TEORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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