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Il ruolo del regime politico nelle Storie di Tucidide

Le poche volte che Tucidide esprime un giudizio di tipo morale, si riferisce fondamentalmente ad episodi di natura interna, si pensi alla peste ad Atene e alla guerra civile a Corcira. Questo significa che politica interna e politica estera sono in effetti 2 piani differenti. L’unica eccezione è il dibattito ateniese su Mitilene, quando si decide di ridiscutere la questione, perché lo stermino totale era una decisione troppo crudele. 
All’interno delle polis, dunque, può vigere una qualche forma di stabilità, un certo ordine basato sulla legge, sul nómos, quindi per definizione è comunque precario, ma almeno assicura qualche garanzia in più rispetto all’ambiente esterno. Il diritto, all’interno degli Stati, in qualche modo attenua la legge del più forte; tra Stati, invece, il criterio utile è sempre la forza. 
Certamente, la differenza di regime non impedisce la formazione di alleanze. Infatti, nelle Storie si trovano democrazie alleate ad oligarchie e viceversa: ad esempio, Megara, una democrazia, è alleata con Sparta. 
Allo stesso modo, la somiglianza di regime non impedisce lo scoppio di conflitti. Ad esempio, Siracusa è una grande democrazia, ma questo non impedisce che Atene le muova guerra contro. 
Quando Atene diventa un’oligarchia, questo non basta ad infondere fiducia negli Spartani. 
A livello esterno, in generale, democrazie ed oligarchie si comportano in modo molto simile. Ad esempio: gli Ateniesi massacrano i Meli, così come gli Spartani massacrano i Plateesi. 
Quanto ai rapporti all’interno dei 2 blocchi, tra le 2 grandi potenze e gli alleati, le differenze sono più di grado che di sostanza. Ci sono alcune differenze (gli alleati di Sparta non pagano il tributo, sono liberi di farsi la guerra), ma al tempo stesso, le decisioni all’interno di entrambe le alleanze vengono prese dalle 2 superpotenze e gli alleai non possono fare altro che adeguarsi ⇒ di fatto, in entrambi i casi, si assiste al dominio del più forte, indipendentemente dal tipo di regime interno in vigore. 
Sparta, proclamatasi come il liberatore della Grecia, in realtà finisce per accordarsi con il Re persiano, i nemici storico della Grecia, consegnandogli le città greche dell’Asia Minore. 
Inoltre, sia Atene sia Sparta vengono accusate in varie occasioni di essere sostanzialmente incapaci di prendere le necessarie decisioni proprio a causa del loro regime interno. 
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Se i problemi sono gli stessi, la spiegazione della politica estera degli Stati non può basarsi sul diverso tipo di regime. 
- Nelle vicende raccontate da Tucidide assumono un ruolo fondamentale anche i partiti e le fazioni interne, a cominciare da Atene: Tucidide non parla delle fazioni, ma ci sono alcuni vaghi riferimenti che ci fanno capire che comunque esistevano. 

Tratto da TEORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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