Retorica nella comunicazione pubblica

La retorica è la disciplina che ha come oggetto argomenti probabili, che hanno il fine di persuadere qualcuno ad accettare una determinata posizione. Si divide lo stile, ovvero l’analisi formale di un testo, in quattro parti: inventio, dispositio, elocutio, actio; le prime due riguardano la scelta degli argomenti e l’ordine in cui vanno esposti, la terza si occupa delle tecniche del discorso, l’ultima del tono che questo dovrà avere.
Gli argomenti devono essere scelti tenendo presente il target a cui ci si rivolge, preferendo frasi brevi e chiare; la face dell’elocutio, in cui si cerca la persuasione, vede il suo fulcro nel concetto di ornatus, l’aggiunta di coloriture per rendere più efficace il contenuto di un discorso; lo stile deve essere adeguato al tipo di comunicazione. I discorsi possono essere di tre tipi: giuridico, epidittico, deliberativo: nella comunicazione pubblica si utilizzeranno il deliberativo (che si usa per convincere l’uditorio sulla necessità di fare qualcosa nell’interesse di qualcuno) e l’epidittico (che si usa per fare elogi di qualcuno).
Degenerazioni . Si può arrivare al caso di degenerazione retorica che, per riuscire nella persuasione del pubblico, fa uso di discorsi che sembrano autorevoli ma che sono completamente privi di significato, e che hanno come unico scopo quello di rendere impossibile la comprensione di quanto viene detto. L’ascoltatore non riesce più a distinguere i contenuti del discorso; nasce così una lingua ben nota, il burocratese, che è molto espressivo e poco comunicativo, per impedire all’interlocutore di comprendere il discorso. Le parole del burocratese vengono mutuate da linguaggi settoriali di altre discipline.