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Rachialgie in età adulta e l’utilizzo della Back School tradizionale


In età adulta per via delle troppe ore lavorative, i soggetti assumendo delle posture scorrette possono manifestare dei disturbi al livello del rachide, ed è proprio per questo che è stato ideato un metodo al fine di prevenire ciò e questo metodo prende il nome di Back School che in italiano significa "scuola della schiena".

Il programma di lavoro della back school come quello del back pain viene ideato in base alle caratteristiche antropometriche, al sesso, all’età del soggetto e mirano ad insegnare a poter correggere e a poter prevenire quelli che sono degli atteggiamenti posturali scorretti che si hanno durante le numerose ore lavorative.

Ovviamente è importante anche andare a determinare quello che è il grado di tollerabilità delle posture connesse con i compiti lavorativi, perché è necessario essere a conoscenza quale sia la postura assunta e per quando essa venga mantenuta. Nel caso in cui si stia parlando di soggetti che hanno già anomalie del rachide allora il lavoratore lavorerà male, mentre se si tratta di un rachide sano che viene continuamente sottoposto a stress o a carichi, con una bassa tonicità posturale, allora sarà inevitabilmente esposto all’insorgenza di problematiche della colonna vertebrale.

La postural back school prevede quindi una corretta tonificazione posturale in modo tale da evitare di gravare in modo eccessivo sulle articolazioni e sull’apparato osteo-legamentoso del rachide, rafforzando principalmente il muscolo dorsale e il muscolo addominale facendo maggiore attenzione al muscolo trasverso dell’addome implicato in molte attività di fondamentale importanza per il sostegno del rachide.

Una delle domande che ci si pone con maggiore frequenza, è quale sport eseguire successivamente alla fase acuta; la risposta più semplice è quella di poter andare a camminare, ma ovviamente prima di ciò bisogna acquisire una corretta postura, analizzando anche gli atteggiamenti al livello degli arti inferiori in modo tale da evitare un eccessivo sovraccarico delle articolazioni dell’anca, del ginocchio e della caviglia.

Anche il nuoto potrebbe essere un’attività consigliabile al soggetto, principalmente da utilizzare per alleviare le situazioni antalgiche, ed è bene curare la temperatura dell’acqua, perché se si lavora con una temperatura inferiore ai 28° allora per via del freddo i muscoli si contrarranno non permettendo una corretta escursione articolare e un corretto lavoro di tutto il corpo, mentre lavorare a temperature troppo elevate non permette un corretto lavoro metabolico dell’organismo. La temperatura ideale per permettere un rilassamento muscolare adeguato è intorno ai 32-34°.
Il lavoro in piscina però di contro non può essere consigliato in un programma di riequilibrio posturale, dovuto dal fatto che la muscolatura antigravitaria e intrinseca del rachide non viene stimolata al lavoro.

Tratto da TEORIA TECNICA DIDATTICA ATTIVITÀ MOTORIA di Vincenzo Sorgente
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