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Pluriculturalismo


Molti degli stati nel mondo sono plurinazionali, plurilinguistici o pluriculturali. Renderli stati nazione con strumenti democratici è difficile. In contesti pluriculturali ben strutturati le uniche possibilità democratiche per la creazione di uno stato azione omogeneo sono l’assimilazione culturale volontaria, l’emigrazione volontaria o la creazione pacifica di nuovi confini territoriali sostenuti finanziariamente, controllati dalla comunità internazionale e accettati da tutti i leader politici. Le altre possibilità per la creazione di uno stato nazione omogeneo in contesti incongruenti implicano la presenza di lievi sanzioni conto coloro che non parlano la lingua, non vestono l’abito nazionale e non praticano la religione della nazione titolare. Indipendente dalla desiderabilità o meno di tale processo, un tentativo simile è destinato al fallimento in molte società e certamente in quelle liberaldemocratiche. Nel modo moderno, anche tra le minoranza periferiche o marginali di natura linguistica culturale ed etnica meno sviluppate, ogni società produce un’elite intellettuale che per ragioni emotive e per interessi personali difenderà i valori e le caratteristiche primordiali. Elites simili non esistevano nelle società agrarie preindustriali. Oggi esistono anche in quelle società agrarie. Nel contesto attuale quando ormai tutti i gruppi significativi dispongono di scrittori e intellettuali che diffondono le culture nazionali, quando i sistemi di comunicazione hanno notevolmente incrementato la possibilità per gli immigrati di restare continuamente in contatto con la loro cultura nazionale e quando le norme democratiche moderne ammettono un certo grado di multiculturalismo, le politiche di omogeneizzazione non antidemocratiche probabilmente non condurrebbero alla costruzione di una democrazia.
Vi è un altro problema per i sostenitori dello stato nazione in contesti plurinazionali. Molti individui abituati a vivere in stati plurinazionali potrebbero desiderare per ragioni connesse alla loro identità di avere identità multiple e potrebbero opporre resistenza ad un movimento che spinga verso un omogeneizzazione etnico-statale. Queste persone sono normalmente i primi destinatari alle politiche coercitive attuate dagli imprenditori dello stato etnico. I nazionalisti vogliono che queste persone abbandonino le loro identità duali e facciano una scelta.

Tratto da TRANSIZIONE E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO di Filippo Amelotti
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