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Denitrificazione

Per la riduzione del nitrato a N2 i batteri utilizzano 10 elettroni
2NO3-   + 4e -> 2NO2-   +   2e  ->2NO(g) +  2e ->    N2O (g)    +2e     N2 (g)
I m.o. denitrificanti sono eterotrofi, ma ance autotrofi, ed anaerobi facoltativi, possiedono enzimi capaci di ossidare nitrati a N2  mentre alcuni rilasciano N2O in quanto non hanno la ossido nitroso riduttasi*. I più conosciutu sono :Halobacterium (Archea), Alcaligenes, Pseudomonas, Rhizobium, Thiobacillus e *Fusarium oxysporum (fungo).
I parametri che favoriscono il processo di denitrificazione sono la presenza di sostanza organica, l’assenza di O2 , le alte concentrazioni di nitrati, il  pH compreso tra 5.5<pH<8.6, temperature > 5°C, anche se avviene anche fino a 0°C e la presenza di coltura. Le perdite diventano importanti quando l’ossigeno è inferiore al 10%. La den. Può avvenire anche in un terreno ben areato . Le perdite di azoto per denitrificazione possono essere rapidi e intensi flussi associati a condizioni improvvise di anaerobiosi (es. piogge intense, irrigazione, ecc.) o  continue e di modesta entità, associate alla presenza di micrositi anaerobici. Rimane difficile comunque quantificare perdite in condizioni di campo: il range variabile 0-70% N input, ma con valori tipici del 10-30% mentre secondo altri perdite più modeste: 1.25% dell’ N input (kg/N/ha).




Tratto da USO AGRONOMICO DEI REFLUI ZOOTECNICI di Denis Squizzato
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