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Struttura, porosità e capacità di campo del terreno

Struttura ->il terreno appare costituito da un insieme di particelle, di varia natura e dimensione che possono essere rappresentate dai semplici componenti della tessitura e dagli aggregati degli stessi.  La struttura influenza sia la fertilità che la tecnica agronomica; sotto ‘aspetto fisico si deve rilevare che dal tipo di struttura dipendono i rapporti fra parte solida, liquida r gassosa nel terreno; influenzando così l’umidità e il suo potenziale, la temperatura , l’aerazione.

Porosità->si intende la frazione dell’unità di volume apparente di terreno non occupato da materiale solido, essa è occupata dall’ aria e/o dall’acqua per cui, con riferimento a un determinato momento si ha:
porosità totale = umidità +spazio occupato dall’aria
Il valore della porosità dipende dalla presenza o meno di aggregati strutturali ed è quindi un aspetto particolare della struttura. In un terreno ben strutturato, in condizioni ottimali di umidità, circa il 50% della sua porosità è occupata dall’acqua; ne risultano pieni infatti i micropori che costituiscono la microporosità. I rimanenti spazi vuoti sono occupati dall’aria, prendono il nome di macropori e costituiscono la macroporosità. La porosità influenza anche la densità apparente o massa volumica apparente, cioè la massa dell’unità di volume apparente del terreno secco. Nei terreni argillosi abbiamo maggior densità apparente; più elevata è la porosità e più inferiore sarà è la densità apparente, perché a parità di volume ho meno massa. La sabbia ha una porosità inferiore ma ha tanti macropori(diminuisce la concentrazione idrica), mentre l’argilla ha molti micropori (aumenta la concentrazione idrica e diminuisce il potere drenante). Un’elevata porosità del terreno, accompagnata da un equilibrato rapporto tra macro e micropori o da un prevalere della macroporosità, conferisce al substrato la sofficità.
Il potenziale totale dell’acqua in un punto è il lavoro richiesto per trasferirne l’unità di quantità da uno standard di riferimento ad una situazione in cui il potenziale totale , ha il valore definito nel punto considerato del suolo.  Il potenziale capillare, è originato da due meccanismi strettamente dipendenti dal tipo di matrice: imbibizione dei colloidi e capillarità. L’acqua assorbita dai colloidi, si trova sotto tensione e per sottrarla occore applicare una pressione negativa.; lo sforzo necessario per sottrarre l’unità di quantità di acqua al terreno cresce man mano che la sua umidità diminuisce, poiché la forza attrattiva tra solido e liquido diminuisce all’aumentare della distanza.

Capacità di campo ->quando la velocità di percolazione è diventata tanto lenta da poter essere trascurata, l’umidità del terreno ha raggiunto un valore molo importante: l’acqua può ora essere trattenuta lungamente dal substrato pedologico e costituire una riserva di grande interesse per la vita delle piante. Questo livello di umidità prende il nome di capacità di campo CC o di trattenuta idrica. L’evaporazione e l’assorbimento idrico da parte delle piante sono ora i fenomeni in grado di prosciugare ulteriormente il terreno, e anche in questo caso, man mano che l’umidità decresce, aumenta il valore assoluto di potenziale matriciale. Ad un certo punto i vegetali non riescono più a vincere la tensione dell’acqua nel terreno, l’assorbimento cessa e le piante muoiono. Si è arrivati al punto di avvizzimento.

Tratto da USO AGRONOMICO DEI REFLUI ZOOTECNICI di Denis Squizzato
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