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Le due azioni sacre nel culto romano, Sacra e Auspicia



La vita religiosa del popolo romano riveste una complessità e una varietà multiforme: le forme di venerazione primitiva erano rivolte alle forze della natura (era cioè una religione animistica) per passare poi a religione antropomorfa, assimilando di volta in volta i culti delle città assoggettate, influenze italiche,etrusche, greche, orientali. Fu pertanto una religione pratica, adatta a soddisfare le esigenze del popolo. Il culto romano comprendeva due generi di azioni sacre, che venivano accompagnate durante la cerimonia da preghiere, formule e inni (carmina):
1) I sacra: avevano lo scopo di istituire una sorta di legame tra un gruppo familiare o un gruppo ufficial (pagi, vici, curiae) o tra un singolo individuo e una divinità. Il legame così creato doveva servire a scongiurare i pericoli e far si che il dio concedesse la sua benevolenza.
2) Gli auspicia: avevano un carattere informativo, diretti cioè a conoscere la volontà degli dei.La religione romana era dunque una religione sociale, praticata nell’ambito della propria famiglia (culto privato) o all’interno della comunità, durante le cerimonie pubbliche.

Tratto da VITA E COSTUMI DEI ROMANI ANTICHI di Alessia Muliere
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