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La Restaurazione Kenmu


Al comando della restaurazione Kenmu c'era Go Daigo, divenuto imperatore nel 1318 e discendente di un ramo collaterale della dinastia regnante; egli per aumentare il proprio potere ed escludere i membri della linea principale dalla successione al trono, nel 1321 eliminò l'istituzione insei o degli imperatori in esilio. Per soddisfare la sua brama di potere Go Daigo cercò l'appoggio militare di coloro che desideravano porre fine al governo Hojo, quest'ultimo reagì inviando delle truppe nella capitale, a Kyoto, che costrinsero Go Daigo a fuggire portando con sé i simboli del potere imperiale; catturato e condannato all’esilio, nel 1333 l'imperatore riuscì a fuggire dall'isola in cui era stato confinato.

Il governo di Kamakura tentò di mettere completamente fine al tentativo di restaurazione di Go Daigo inviando due generali verso la capitale, di questi uno morì in battaglia e il comando rimase in totalmente in mano a Ashikaga Takauji, il quale non esitò a cambiare fronte e schierarsi con la coalizione imperiale.

Nel 1333 Ashikaga Takauji entrò trionfante a Kyoto, sconfiggendo la resistenza del governo di Kamakura, e seguito da Go Daigo, che si reinsediò come imperatore nella capitale, mentre Nitta Yoshisada, un altro militare, attaccava Kamakura, dove il reggente e i suoi vassalli si suicidarono.

Nel 1334 Go Daigo proclamò l'inizio dell'era Kenmu e il bakufu di Kamakura fu definitivamente sconfitto, venne così portata a compimento la restaurazione Kenmu. Go Daigo però si rese ben presto conto che la restaurazione di un potere imperiale centrale non era possibile poiché ampi territori e gli introiti fiscali che da essi provenivano, erano ormai sotto i controlli di shugo e jito, ed egli non aveva la forza militare necessaria a sottrarglieli. Coloro che avevano appoggiato Go Daigo, lo avevano fatto allo scopo di ottenere maggior potere, dunque l'imperatore fu costretto a offrirli importanti cariche pubbliche, come quella di kokushi o governatore provinciale, che fino ad allora era riservata a funzionari civili e non ai militari. Ashikaga Takauji rimase comunque insoddisfatto perché Go Daigo riservò la carica di shogun a suo figlio, così nel 1336 si ribellò al sovrano e rientrò di nuovo vittorioso a Kyoto, dove, dopo aver sostituito Go Daigo con un imperatore della linea di successione principale, instaurò il governo Ashikaga, legittimato dal nuovo imperatore nel 1338.

La restaurazione Kenmu si concluse quindi con la creazione di un centro di potere militare, bakufu, questa volta a Kyoto nella capitale, e non più nei territori di frontiera di Kamakura. Di fatto la restaurazione Kenmu ottenne il risultato contrario a quello prefissato perché, anziché che restaurare il potere imperiale, con l'affidamento delle cariche pubbliche da parte di Go Daigo a funzionari militari, il potere era passato nelle mani dell'élite guerriera e ulteriormente frazionato fra i capi militari locali.

Tratto da STORIA DEL GIAPPONE di Veronica Vismara
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