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Le emozioni


Il loro studio è recente; il contributo scientifico iniziale maggiore fu dato ad opera di Darwin, Freud, James.

Charles Darwin Inquadra lo studio delle emozioni all'interno della teoria Evoluzionistica, mostrando la continuità tra le espressioni emozionali nel mondo animale e in quello dell'uomo, tramite osservazione oggettiva del comportamento.

Freud elabora le sue idee all'interno di un contesto terapeutico, di cura delle nevrosi.

Gli affetti erano al centro della sua teoria, la psicanalisi, all'origine dei sintomi descritti dai pazienti, intesi come modi di proteggersi dalla sofferenza emotiva.
Tratti essenziali della concezione freudiana sono:
- rappresentazione dinamica e conflittuale della vita psichica;
- l'importanza dei processi inconsci
- i meccanismi di difesa
- la natura ambivalente delle emozioni.

Tipico della tecnica psicoanalitica è infine l'uso della narrazione come strategia di elaborazione delle emozioni.

William James: emozioni come meri stati di coscienza, sono la percezione dell'attivazione corporea innescata da stimoli ambientali a carattere emotivo.
Le teorie moderne concepiscono le emozioni come risposte adattive dell'organismo alle sollecitazioni ambientali

Scherer. Le emozioni operano una dissociazione tra stimoli e risposte, a partire dalla quale la condotta dell'organismo diventa più lenta, ma più varia e flessibile.

Funzioni riconosciute alle emozioni:
- capacità di determinare rapidamente i cambiamenti fisiologici necessari per sostenere le risposte adattive dell'organismo;
- preparazione all'azione;
- funzioni sociali specificatamente interpersonali, come comunicare i propri piani e intenzioni attraverso l'espressione.

I cognitivisti sottolineano anche la funzione di modificazione dell'attività cognitiva
Johnson-Laird e Oately -> le emozioni si differenziano tra loro in rapporto a scopi o funzioni specifiche e possono essere viste come segnali privi di contenuto informativo, capaci di "settare" l'individuo in un dato modo, rendendolo pronto ad agire adattivamente alla situazione ambientale.

Scherer -> emozioni rappresentano una conquista evolutiva importante, legata allo sviluppo delle specie superiori sociali, per arrivare all'emozionalità umana.

Le emozioni: interfaccia tra l'organismo e l'ambiente, in grado di mediare fra le situazioni in mutamento e le risposte comportamentali dell'individuo.

Svolgono funzione di continua valutazione degli eventi ambientali, per:
- deciderne la rilevanza e i possibili effetti per gli scopi e gli interessi dell'individuo;
- predisporlo a reagire a tali eventi in modo più flessibile ma veloce come negli istinti e nei riflessi.

Oately, ruolo adattivo nelle emozioni umane
- segnala tempestivamente nuove priorità all'azione;
- interrompe piani di azione e strategie inadeguate;
- predispone il cervello e l'organismo nel modo più appropriato alla situazione.

Euristiche che subentrano quando gli algoritmi cognitivi non sono in grado di rispondere con la stessa rapidità ed efficacia.

Fodor -> le emozioni sono mezzi di comunicazione interna all'individuo
 
Richiesta dalla struttura modulare della mente e Esterna -> per assicurare la coordinazione con gli altri

Paura: azione viene bloccata, l'ambiente è più controllato, vengono approntati "piani di default" (irrigidirsi, fuggire) -> comunicano la loro paura agli altri con segnali di allarme.

Emozioni primarie.
Teoria evoluzionistica: innate, poche: felicità, tristezza, rabbia, paura, sorpresa, disgusto
Le altre sono tutte derivate dalla cultura e dall'apprendimento
Autori cognitivisti -> connessione dell'emozione con l'"appraisal" (valutazione cognitiva) e ritengono che le diverse emozioni sono connesse a differenti profili valutativi

Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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