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Controllo degli effetti di disturbo


- Esperimenti di controllo ricorrendo al gruppo di controllo, sottoponendo gli stessi soggetti alla condizione di controllo non viene somministrato nessun trattamento

Il controllo sperimentale

Il controllo sperimentale indica le modalità di limitare o di controllare le sorgenti di variabilità nella ricerca consente quindi di affermare che i cambiamenti della VD sono prodotti dalla manipolazione della VI e non dall'influenza di altre variabili estranee

Le strategie di controllo sperimentale usate sono:

LE STRATEGIE GENERALI DI CONTROLLO

 
Il controllo nel laboratorio

Procedimento più generale è quello che definisce il setting della ricerca il laboratorio è stato sempre considerato l'ambiente ideale permette di eliminare le variabili estranee (stimoli visivi o uditivi interferenti, presenza di altre persone...), ridurre le variabili che non interessano, rafforza il grado di fiducia da attribuire agli effetti del trattamento, consente di mantenere costanti le altre variabili che non sono eliminabili (controllo della costanza)

L'uso di un laboratorio può essere fonte di effetti di disturbo in molti modi, per esempio "le caratteristiche di richiesta" sono gli indizi dell'ambiente in base ai quali il soggetto cerca di conoscere che cosa si vuole da lui
 
Il controllo nella preparazione della situazione di ricerca

Scelte delle varie strategie, strumenti per eseguire la ricerca non è possibile stabilire gli elementi più adatti in assoluto per gli esperimenti in laboratorio ogni esperimento ha soluzioni diverse

Il tempo è una variabile da controllare perché può influire sui dati della ricerca in 3 modi:

A. La conoscenza della durata nel tempo degli effetti del trattamento o della stabilità dei risultati della ricerca è importante il controllo eseguito ad una distanza di tempo dopo la fine dell'esperimento o della psicoterapia viene detto follow-up

B. Alcuni esperimenti risentono dell'ora del giorno, che diventa una variabile di disturbo; è perciò consigliato o tenerla costante per tutti i soggetti e per tutte le prove o variarla sistematicamente per tutti i soggetti e per tutte le prove oppure distribuirla in modo casuale

C. Durata della prova o degli intervalli tra le prove  la lunghezza della prova produce degli elementi di disturbo quando siamo nel caso del disegno entro i soggetti (stanchezza, ripetizione delle prove) la lunghezza degli intervalli obbligatoria nelle ricerche longitudinali pone almeno tre fonti di disturbo: la maturazione dei soggetti, la mortalità e gli eventi storici fuori dal laboratorio

Il controllo nella misura delle risposte

Le principali caratteristiche degli strumenti da tenere in considerazione sono:

A. L'uso di misure oggettive delle variabili dipendenti  oggettiva quando la somministrazione, la determinazione e l'interpretazione dei punteggi sono indipendenti dal giudizio dei singoli esaminatori ocndizioni da standardizzare

B. La sensibilità di uno strumento di misura si riferisce alla sua capacità di dare info più o meno specifiche sul fenomeno studiato da parte dello strumento e di chi lo manovra nella misurazione = variazione minima che induce un cambiamento nel'unità di misura o nel livello della variabile misurata
 
Il controllo attraverso la ripetizione del'esperimento aumenta la fiducia nei risultati ma non ne garantisce la validità

A. Ripetizione esatta = rifare l'esperimento nel modo più fedele possibile rispetto all'originale

B. Ripetizione sistematica = ha lo scopo di verificare se un dato fenomeno ha luogo anche in situazioni differenti da quelle originali variando un solo elemento

Tratto da METODOLOGIA DELLA RICERCA IN PSICOLOGIA di Giulia Coltelli
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