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Innovazioni tecniche e teoriche

 
Winnicott presume che nella stanza terapeutica si venga a creare uno spazio transizionale, in cui le soggettività di paziente e analista vanno a sovrapporsi, e in cui l'analista fornisce e sviluppa nel paziente quelle funzioni di cui il paziente ha bisogno. Quindi la regressione nella stanza d'analisi non è una regressione patologica, ma è una regressione che avviene nel punto in cui l'ambiente è diventato deficitario, e quindi è un modo di cui dispone il paziente per mostrare all'analista ciò di cui ha bisogno (il concetto di regressione al servizio dell'Io era tipico degli psicologi dell'Io).

Il setting (e ciò vale per tutti gli approcci psicoanalitici) è dato da una serie di cornici spazio-temporali che fungono da contenitore per la situazione terapeutica (alcuni esempi di ciò: il paziente viene ogni settimana, lo stesso giorno e la stessa ora, lo spazio è sempre uguale) --> tale setting fornisce prevedibilità ed attendibilità. In Winnicott (è questa l'innovazione) il setting è l'area transizionale in cui il paziente si perde per ritrovarsi, cioè regredisce per ricostruire il sé. In tale setting l'analista viene "usato", e ciò può essere capito con un'analogia al gioco, infatti Winnicott dice che analista e paziente giocano insieme --> "La cosa naturale è il gioco, e il fenomeno [equivalente] altamente sofisticato del ventesimo secolo è la psicoanalisi (questo perché nel gioco, come si è detto prima, si viene a creare uno spazio transizionale in cui si verifica una sovrapposizione tra oggettività e soggettività --> lo stesso deve avvenire in psicoanalisi)"

Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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