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Analisi del Transfert


Kohut ha elaborato le 3 funzioni che dovrebbe svolgere il genitore (rispecchia entro, idealizzazione, gemellaggio) grazie ai pazienti narcisisti che osservava in stanza di analisi, notando che con questi pazienti era lui, in qualità di analista, a dover svolgere tali funzioni.

• L'analisi del transfert permette l'esplorazione di strutture psicologiche deficitarie (di che cosa ha bisogno il paziente?)
• l'analista può  comprendere i bisogni del paziente
• L'analista può facilitare la maturazione del Sé a partire dal momento in cui lo sviluppo era stato bloccato (il momento dello sviluppo in cui è venuta a mancare quella funzione genitoriale)
• Le manifestazioni del sé differiscono in funzione del periodo in cui sono insorte le difficoltà

In analogia con le 3 funzioni dell'oggetto-sé, Kohut descrive 3 costellazioni Transferali:

• Il transfert idealizzante, in cui l'analista si comporta come l'imago parentale idealizzata --> dunque permette l'esperienza dell'oggetto-sé come imago parentale idealizzata

• il transfert di rispecchiamento, in cui l'analista rispecchia il Sè grandioso del paziente --> dunque permette l'esperienza dell'oggetto-sé grandioso;

• Il transfert gemellare, in cui l'analista permette al paziente di sentirsi simile a lui, dunque permette l'esperienza dell'oggetto-sé alter-egoico.

--> L'analisi dei singoli transfert (quale transfert sviluppa il paziente?) fornisce informazioni su quale esperienza è mancata al Sé nucleare;

La specificità dei diversi tipi di transfert indica la riattivazione nella relazione con l'analista, delle specifiche relazioni con gli oggetti-sé arcaici. L'obiettivo del processo terapeutico diventa quindi la facilitazione di un processo spontaneo di internalizzazione delle funzioni svolte dall'analista.



Polo grandioso: sono quelle persone che, non appena raggiungono l'obiettivo tanto sperato (ad esempio la laurea), cadono in depressione. Hanno inoltre fantasie grandiose irrealistiche che creano angoscia (questo perché quando si raggiunge finalmente il proprio obiettivo, questo non corrisponde assolutamente alla fantasia grandiosa che il soggetto si era creato). Il genitore non permette al bambino di iniziare le attività (per poi dirgli “bravo”), ma iper stimola il bambino, costringendolo a fare ciò che il genitore vuole --> ciò fa sì che il soggetto sia poco creativo

Polo ideale:
il soggetto ha il bisogno intenso di fondersi con qualcuno da idealizzare. Perde entusiasmo per le mete e gli obiettivi (questo perché il polo ideale, che è proprio quello delle mete e degli obiettivi, qui risulta essere carente).


Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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