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Il Network Inter Organizzativo



LIVELLO BASE DI ANALISI —> Tutto ciò che circonda l’organizzazione e che può modificarne i risultati.

È composto da tutti gli stakeholder dell’organizzazione con i quali è in contatto diretto oppure indiretto.
Tutte le organizzazioni hanno un network di aziende con le quali collaborano. Si tratta di aziende che hanno una relazione di interdipendenza, ossia, hanno bisogno l’una dell’altra. Quindi, per questo motivo, coordinano le proprie azioni tramite i meccanismi della rete.

RELAZIONE DIADICA: relazione tra due aziende;
EGO NETWORK: tutti i rapporti diretti dell’organizzazione;
OVERALL NETWORK: è il network complessivo, che riguarda anche i rapporti indiretti che l’organizzazione ha con altre aziende. In riferimento ai contatti indiretti, si può dire che si verificano quando io non sono in contatto diretto con b, ma b è in contatto con c. Per questo anch’io indirettamente sarò in contatto con c.

GLI ELEMENTI DELLA RETE
Nodi: le organizzazioni che fanno parte di un network;
Collegamenti tra un nodo e l’altro: arco.
Le relazioni possono essere direzionali o non direzionali. Le prime si hanno quando un flusso di risorse va direttamente da una organizzazione all’altra (ad es. i fornitori —> ci trasferiscono direttamente delle risorse). Le seconde si hanno quando entrambe le parti si scambiano qualcosa (capitale tecnologico, commesse, ecc. ecc.).

VARIABILI CHIAVE
Le reti si basano su alcune variabili specifiche. Sono variabili che impattano sui costi di coordinamento delle relazioni. Queste ultime devono essere governate in qualche modo e ci sono alcune variabili che impattano sui costi di coordinamento della rete.
La prima è l’EMBEDDEDNESS —> racchiuso. Nel caso delle reti, la variabile di embeddedness sta a significare che tutti i tipi di relazione economica tra le aziende sono in realtà racchiuse in relazioni di tipo sociale. (Ad es., se negozio con un fornitore il prezzo delle materie prime quella è la relazione economica, ma chi negozia? Due o più persone e quindi c’è una relazione che difetto è sociale). Le reti presentano relazioni economiche che in realtà sono parte di un sistema di relazioni sociali. Essendo proprio relazioni sociali divengono importanti le altre variabili, la forze delle relazioni e la fiducia. Essendo relazioni sociali, come faccio ad abbassare i costi di coordinamento? Devo cercare organizzazioni con cui ho relazioni forti, scambi continui, ecc. ecc., perché in queste relazioni il grado di fiducia è estremamente elevato —> l’altra parte si comporta come io mi aspetto. Tanto più le mie relazioni sono basate sulla fiducia ed intense, tanto più queste relazioni avranno un elevato grado sociale, tanto più bassi saranno i miei costi di coordinamento. È più facile trovare un accordo con le persone che conosciamo piuttosto che trovarli con persone che non conosciamo.

LE RETI VERTICALI - LA SUPPLY CHAIN (CATENA DEL VALORE)
Nella catena del valore si parte sempre dall’impresa focale. La rete verticale si sviluppa a monte e a valle. A monte ci sono i fornitori, che possono essere fornitori di primo livello (in contatto diretto) oppure ci possono essere fornitori di secondo livello (fornitori dei nostri fornitori). La materia successivamente arriva a noi che la lavoriamo e gli diamo valore aggiunto e poi la vendiamo a distributori che possono essere grossisti che a loro volta la vendono a negozi che poi venderanno ai clienti ultimi. Questa è la rete verticale di una azienda. Da un passaggio all’altro la merce assume sempre più valore. Quando si parla di processo di integrazione verticale significa che il main competitor acquista le aziende fornitrici.

LE RETI ORIZZONTALI
Sono le reti che si sviluppano con aziende concorrenti.
PERCHÈ LE AZIENDE DOVREBBERO COLLABORARE CON AZIENDE CONCORRENTI? —> perché possono trarre vantaggio. Innanzitutto possono condividere le risorse (resource pooling), in particolare, obiettivi, informazioni, conoscenze, ecc. ecc. Queste forme si realizzano per aziende non troppo grandi che fanno fatica a seguire gli sviluppi del mercato e della tecnologia del momento. Questa condivisione di risorse può essere formale oppure informale. Formale quando parliamo ad es. dei consorzi. Uno che funziona molto è il consorzio del parmigiano doc. Le aziende produttrici si consorziano per promuovere la qualità dei loro prodotti visto che alla fine hanno come obiettivo fondamentale quello di promuovere i prodotti italiano all’estero e nel mondo. Tale condivisione può essere adottata anche per i centri di sviluppo visto che magari non tutte le imprese hanno disponibilità economica per dar vita ad uno.
Oppure possono essere informali e a questo punto ci si basa solamente sulla fiducia e sulla forza delle relazioni. Succede con la condivisione di clienti, informazioni, risorse umane, ecc. ecc.

FORMA A RETE AD ALTA CONNETTIVITÀ: Si ha quando tutti i nodi della rete sono in collegamento tra di loro. C’è una dinamica relazionale prevalentemente diretta all’interno della rete. Tale forma viene utilizzata soprattutto dai distretti industriali.

FORME A RETE AD ALTA CENTRALITÀ: Si verifica quando una aziende viene definita “broker” (es. della supply chain). In questo caso l’impresa focale ha il vantaggio che i nodi della rete devono passare per forza da lei. L’azienda broker è l’intermediaria tra i vari nodi della rete. In questo modo ha a disposizione numerose informazioni. Essere una azienda broker è uno degli obiettivi che le aziende hanno nella loro rete. Avendo tante informazioni avrò anche un più alto livello di innovazione e ho un vantaggio competitivo dunque sugli altri.

FORME EQUITY: Prevedono che una azienda abbia una parte oppure tutto di un’altra azienda. Compra azioni di una società che fa parte del mio network.

FORME NON EQUITY: Non si basano su una transazione di proprietà da una azienda all’altra. Non riguardano l’acquisto o la cessione dei diritti di proprietà.

Tratto da ORGANIZZAZIONE AZIENDALE di Kevin Carne
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