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Emergere del cammino autonomo



Maturazionismo: I maturazionisiti sostengono che è una tappa universale raggiunta da tutti i bambini. Sulla base di osservazioni longitudinali, formulano l’ipotesi che il comportamento di marcia si sviluppa attraverso 4 passaggi:
- I movimenti delle gambe sono riflessi controllati da strutture sottocorticali (stepping)
- Nei primi 4 mesi i riflessi scompaiono perché il loro controllo da parte delle strutture sottocorticali viene inibito dalla maturazione delle strutture corticali
- Tra i 4 e gli 8 mesi emerge la coordinazione dei diversi gruppi muscolari da parte delle strutture corticali
- Tra gli 8 e i 14 mesi le componenti sottocorticali e corticali del movimento si integrano e emerge la marcia

Modelli cognitivi: L’emergere del cammino autonomo è una diretta conseguenza di fattori cognitivi. Compare quando compare l’intenzionalità, quando, alla fine del 1° anno, il bambino è in grado di utilizzare il sistema motorio come mezzo per raggiungere dei fini. Cammino = capacità di integrare movimenti e obiettivi, di controllare azioni in successione per raggiungere una meta.  Lo sviluppo cognitivo consente al bambino di progettare una successione di attività complesse.

Teoria dei sistemi dinamici: L’andatura eretta è impedita nei primi mesi di vita da vincoli fisici, quali il peso della testa e degli arti e la posizione del centro di gravità.  I bambini iniziano a camminare quando i vincoli fisici non costituiscono più un impedimento all’andatura eretta, quando ad es. hanno sufficiente forza per sorreggere il proprio peso. Quindi la teoria dei sistemi dinamici sottolinea il ruolo dei fattori non-neurologici e periferici, sia esterni sia interni all’organismo. Lo sviluppo delle azioni motorie coordinate è il risultato di una complessa interazione tra fattori neurali (controllo dei muscoli da parte del SNC), fisici e biomeccanici, e le condizioni ambientali —> SISTEMA DINAMICO. L’acquisizione della capacità di camminare non è riducibile a una relazione causale diretta tra maturazione del SN e comportamento. Esempio: questo riflesso scompare verso i 2 mesi perché il peso delle gambe aumenta più rapidamente di quanto si sviluppi la forza dei muscoli necessari per sostenerle. Però se al bambino vengono forniti supporti dall’ambiente, lo stepping permane e si protrae fino alla comparsa della marcia, ad esempio quando il bambino è immerso nell’acqua, oppure quando è posato supino.
Visione classica maturazionista: la mente (SNC) controlla il movimento
Teoria dei sistemi dinamici: i sistemi motori e sensoriali hanno dei vincoli propri che facilitano oppure no alcuni movimenti.

Prima fase del cammino: è il cammino preindipendente, in cui il bambino riesce ad abbandonare un appoggio per tragitti inferiori a 10 passi, pero non ha la capacità di arrestarsi o di cambiare direzione. I passi sono frequenti e irregolari (alcuni grandi altri piccoli). La base di appoggio è larga, e il bambino non riesce a flettere le ginocchia e i piedi. Inoltre è presente extra-rotazione dell’anca. Le braccia sono in posizione di guardia
Cammino indipendente non automatizzato: c’è ancora la base larga, è ancora presente l’iperestensione del ginocchio e l’extrarotazione dell’anca, le braccia sono ancora in posizione di guardia. La velocità è maggiore, e riesce a fare percorsi di più di 10 passi, con stop e cambi di direzione (su terreni regolari)

Cammino indipendente automatizzato:
° Passi simmetrici
° arti inferiori in semi-flessione
° lunghezza superiore ai 10 passi
° Stop
° cambi di direzione su terreno regolare

Cammino 12-13 mesi:
° cammino attento, lento, per mettere a punto l’assetto statico.
° Impara a stare fermo ad ogni passo
° Gli atti sono irregolari e asimmetrici
° base ampia e variabile
° arti superiori a guardia alta.

Cammino 16 mesi:
° su terreno instabile si disattiva il pilota automatico (cammino molto attento)
° Il bambino usa un programma nuovo  utilizzando moduli che già possiede (flessione del capo, braccia a bilanciere, sguardo a terra, accorciamento dell’asse, base larga, appoggio a piatto) integrando informazioni visive, cinestesiche e tattili-pressorie.

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO di Mariasole Genovesi
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