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Sviluppo della predominanza manuale



Visione classica: La predominanza manuale è innata, geneticamente determinata, riflette forti asimmetrie cerebrali, le preferenze per la destra (rotazioni del capo) rilevate a 1 giorno di vita possono predire la futura predominanza manuale.
Visione contemporanea (Teoria dei sistemi dinamici): La predominanza manuale è il prodotto di continue e interrelate riorganizzazioni tra molteplici fattori biologici ed esperienziali (ad esempio la postura seduta, il gattonamento, il cammino) che mutano e si evolvono man mano che il bambino cresce (quindi non è predeterminata geneticamente).
Gesell (un maturazionista), attraverso osservazioni di un bambino, si annotava in quale mano il bambino afferrava gli oggetti, e osservò come la traiettoria fosse molto fluttuante, che non è né lineare (il bambino nasce mancino e rimane mancino), ne crescente e continua (il bambino progressivamente utilizza sempre la stessa mano). I teorici della teoria dei sistemi dinamici si sono chiesti perché la traiettoria sia cosi fluttuante. Si sono messi così a studiare nel dettaglio lo sviluppo della predominanza manuale, cercando di capire quali fossero i fattori responsabili delle fluttuazioni. Ad esempio hanno notato che una bambina sembrava aver raggiunto una predominanza manuale, però poi le fluttuazioni erano riprese, e ciò era successo perchè la bambina aveva imparato a gattonare (quindi a muovere alternativamente mano destra e sinistra). Invece i bambini che non gattonano presentano una predominanza manuale più stabile rispetto a quelli che gattonano. Quindi un comportamento come il gattonamento, che apparentemente non ha nulla a che fare con la predominanza manuale, in realtà è a essa interconnesso, perché nel momento in cui il bambino usa come comportamento l’alternanza di mano destra e sinistra per gattonare, usa la stessa alternanza anche nell’afferrare gli oggetti.
Le fluttuazioni nella predominanza manuale sono quindi legate al raggiungimento delle varie tappe dello sviluppo motorio e alla possibilità di compiere nuove esperienze motorie.

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO di Mariasole Genovesi
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