Skip to content

L’esperienza adottiva: bambini e genitori



Per introdurre questo tema facciamo una breve premessa sui disturbi reattivi dell’attaccamento. Fino ad ora si sono visti i tipi di attaccamento sicuro / insicuro / disorganizzato. Tuttavia studiando bambini in campioni a rischio, sono state individuate situazioni diverse rispetto a queste (attaccamento organizzato / disorganizzato) -> il DSM 4 TR ha catalogato 2 possibili disturbi reattivi dell’attaccamento:
- Attaccamento disinibito o con socievolezza diffusa
- Attaccamento inibito o co ritiro emozionale
->> In entrambi le caratteristiche sono: mancanza di differenziazione tra le diverse figure di adulto come figura di attaccamento, preferenza marcata nei confronti di figure marginali estranee senza reticenza e senza rispetto dei confini sociali / non riferimento selettivo al genitore in caso di turbamento emotivo o malessere fisico.

Questi casi si verificano in situazioni di forte maltrattamento/trascuratezza o di istituzionalizzazione o esperienze di molti cambiamenti di caregiver (a causa di affidamenti multipli). Mentre nell’attaccamento disorganizzato si cercava comunque di andare verso la figura di attaccamento, in questi disturbi si verificano ulteriori difficoltà, in particolare un attaccamento diffuso a tutti gli adulti disponibili oppure un attaccamento fortemente inibito che non si rivolge a nessuno.
Nel DSM 5 queste due categorie vengono inclusi nel capitolo dei disturbi correlati allo stress e ai traumi, quindi vengono visti come un meccanismo di difesa di fronte a situazione fortemente stressanti (in modo cronico) e traumatiche. Inoltre si verifica un cambiamento di terminologia, dato che il disturbo disinibito viene chiamato disturbo da coinvolgimento sociale disinibito, mentre come disturbo reattivo dell’attaccamento rimane solo quello da attaccamento inibito.
Disturbo da coinvolgimento sociale disinibito (DSM 5):
- Origine ed evoluzione: forte trascuratezza nei primi due anni di vita / frequenti cambiamenti di caregiver / essere vissuti in istituti con pochi caregiver di riferimento
- Nella seconda infanzia si verifica un comportamento di continua ricerca di attenzioni insieme a familiarità eccessiva con gli estranei (overfriendly behavior)
- Persiste anche nella media infanzia e nell’adolescenza
- Nell’adolescenza si estende ai pari, con rapporti superficiali e conflittuali
- Persiste spesso come disturbo anche quando l’ambiente di cure si normalizza
- Spesso si presenta in comorbilità con l’ADHD

Disturbo dell’attaccamento inibito (DSM 5):
- Mancanza di responsività nei confronti dei caregiver
- Isolamento nel caso di turbamento emotivo o malessere fisico, senza ricerca di conforto
- Angoscia forte o tristezza inspiegabili nell’interazione con adulti
- Scarsa espressione di emozioni positive

Zeenah ha lavorato moltissimo in Romania dove ha studiato bambini istituzionalizzati, che hanno ricevuto cure fortemente inadeguate. Lui ha notato che questi bambini tendono a non avere un attaccamento selettivo verso un caregiver e tendenza a creare legami di attaccamento con chiunque (socievolezza diffusa, overfriendly Behavior). Nel caso di un bambino in condizione di forte trascuratezza, quando è malato o è disagio non chiede aiuto al caregiver, ma a chiunque altro, mentre nel caso del bambino istituzionalizzato cerca conforto da qualsiasi persona.
A questo punto abbiamo a disposizione una serie di ricerche longitudinali che si occupano di questo disturbo (attaccamento disinibito), es essi hanno mostrato come la disinibizione sociale tende a mantenersi anche in seguito, e può manifestarsi nell’adolescenza nella tendenza a stringere legami superficiali. Il bambino adottato può anche stringere attaccamenti sicuri verso il genitore adottivo, ma comunque la tendenza all’overfriendly rimane, quindi non riesce ad avere un attaccamento selettivo. I bambini adottati possono mostrare anche disagi di altro tipo, oltre a quelli relazionali, come disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento.

In entrambi i disturbi si è arrivati a una eziologia complessiva -> sono state fatte varie ipotesi: andando a vedere la storia di questi bambini di solito si ritrova una persistente trascuratezza sia a livello di bisogni emotiva sia a volte di bisogni fisici -> questi bambini di solito vivono un’assenza di figure stabili e disponibili emotivamente. L’eziologia del disturbo disinibito potrebbe essere il fatto che i bambini istituzionalizzati non hanno un rapporto selettivo con un caregiver, ma hanno tanti caregiver con i quali non hanno rapporti individualistici. L’attaccamento inibito invece può essere legato a esperienze di separazioni ripetute dalle figure di attaccamento (numerosi affidi). Molti ricercatori hanno notato infatti come questo attaccamento è recente in bambini dati precocemente in affido e con affidi ripetuti.
I bambini adottati potrebbe presentare questi segni di disagio sia nel senso del ritiro sia nel senso della socievolezza diffusa. 
Studio di Zeenah: attraverso osservazioni sistematiche ha visto che i legami tra i bambini e le figure delle istituzioni erano solo per il 20% organizzato (sicuro o insicuro), mentre la maggior parte era disorganizzato, inoltre molti presentavano i due disturbi reattivi dell’attaccamento. Zeenah è andato a vedere cosa succedeva in questi bambini se venivano adottati -> ha potuto vedere che essi possono sviluppare attaccamenti organizzati con i genitori adottivi (quindi l’attaccamento inibito tende a diminuire), ma il dato interessante è che l’overfriendly Behavior tende a rimanere attivo (oltre che una grande ricerca di contatto fisico).
Cosa è intaccato nei bambini che subiscono trascuratezze gravi?
- Capacità di sviluppare relazioni sociali intime e selettive (minore empatia) e dunque le competenze comunicative di tipo intersoggettivo
- Le competenze comunicative collegate all’attaccamento appaiono riapristi abili a seguito dell’adozione
Una recentissima pubblicazione sul Lancet ha seguito longitudinalmente bambini istituzionalizzati nei primi anni di vita e poi adottati in UK. Essi sono stati valutati ripetutamente nello sviluppo. A 6-11 anni presentavano ancora segni di socievolezza diffusa, che tendeva a permanere anche nell’età adulta. Invece le difficoltà a livello di funzionamento cognitivo e di apprendimento (presenti nei primi anni dopo l’adozione) tendono a scomparire nella prima età adulta (ciò mostra che relazioni disfunzionali non incidono su tutto il funzionamento, ma sul livello socio-emotivo, in particolare sulla capacità di sviluppare legami di attaccamento selettivo).

Tratto da PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SOCIO-AFFETTIVO di Mariasole Genovesi
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.