L’amministratore di sostegno

L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO (ART. 404 C. C.) ha potuto inserirsi in tali contesti; può essere nominato per una semplice inabilità fisica e non per forza per menomazioni psichiche; si pensi a chi aiuta un anziano non più in grado di muoversi autonomamente quindi tutelerà gli interessi di chi anche temporaneamente non può. Tale soggetto potrà compiere solo gli atti che sono espressamente indicati nel decreto di nomina del tribunale. L’incapacità naturale (art. 428) prevede che gli atti compiuti da persona sebbene non interdetta si trovi anche per causa transitoria in tale stato anche non imputabile a lui, possono essere annullati su istanza della persona incapace o da chi ne ha titolo o danti causa. L’incapace naturale ha capacità d’agire. Si pensi a chi, ubriaco, vende un suo bene ad un prezzo irrisorio a seguito o a chi ha battuto la testa. Consideriamo il significato di intendere e di volere; intendere vuol dire capire gli effetti dell’atto che poteva concludere, volere è la capacità di autodeterminarsi. Bisogna riferirsi a situazioni specifiche. Una volta ripresosi il soggetto può chiedere l’annullamento del contratto o atto giuridico posto in essere in condizioni non consce ma solo provando di aver concluso un qualcosa in uno stato alterato delle sue facoltà normali quindi in INCAPACITA’ NATURALE. La legge distingue e parla di ANNULLAMENTO DI ATTI UNILATERALI e di CONTRATTI. Negli atti unilaterali perché si abbia la possibilità di annullamento concluso dal soggetto legalmente incapace di intendere e di volere è necessario dimostrare che era tale al momento della conclusione dell’atto cagionandomi un grave pregiudizio mentre se chiedo l’annullamento di un contratto occorre dimostrare oltre alla mancanza di intendere e di volere al momento dell’atto anche che l’altro soggetto si sia posto in mala fede.