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Concetto di procedimento

Il concetto di procedimento in quanto strumento idoneo a definire i confini della legittimità all’interno di un contesto sociale. Si presenta come una serie di atti o modelli di atti che l’attore ha la possibilità di realizzare o non realizzare nei casi concreti. Tali atti sono ordinati in percorsi diversi. I procedimenti disegnano possibili concatenazioni di atti la cui struttura e i cui confini sono vincolanti, lasciano meno margini di manovra ai singoli attori. Il procedimento può essere considerato una regola delle regole in quanto organizza regole di secondo livelli volte a definire gli atti necessari ad applicare e a modificare regole di primo livello. Il procedimento può servire a delimitare l’ambito della legittimità. Il concetto di legittimità è complesso; si può dire che la legalità segnala la pura e semplice osservanza di regole sotto il mero profilo formale, mentre la legittimità segnala che sono state osservate regole socialmente condivise. Il concetto di legittimità designa una forma più forte di approvazione rispetto a quella di legalità. Da un punto di vista sociologico è possibile combinarle. I procedimenti hanno la prerogativa di assegnare eguali possibilità a tutti i partecipanti. E hanno la prerogativa di coinvolgere a tal punto i partecipanti da impedire loro che dopo che hanno giocato nel procedimento le loro carte di non accettare l’esito finale. Chi ha iniziato il gioco non può uscirne se non contraddicendo se stesso. La distinzione più importante e generalmente accolta è quella tra giochi competitivi e giochi cooperativi. (es tennis -> mettere in difficoltà l’altro e tamburello). Nel gioco del procedimento sono normativamente stabiliti oltre a certe modalità di comportamento anche certi criteri di vittoria. WEBER occupandosi di un popolare gioco di carte tedesco lo SKAT sottolinea che anche tali relazioni sociali sono per molti versi soggette a criteri interpretativi generalmente applicabili anche negli altri casi visti. Egli sottolinea che la regola del gioco può contribuire a delimitare e classificare l’oggetto da osservare. LUHMANN nella discussione sul concetto di procedimento sembra adottare uno schema tridimensionale, declinato in prospettiva temporale, sociale e materiale. La dimensione temporale consente di spiegare funzionalisticamente il fatto che la successione degli atti del procedimento possiede scadenze e rimi propri diversi da quelli della società; la dimensione sociale consente di mettere in evidenza la netta separazione del procedimento dall’ambiente sociale. La dimensione materiale consente di mettere in connessione l’incertezza dell’esito del procedimento con l’inevitabile margine decisionale che i procedimenti lasciano alla condotta concreta degli attori. Luhmann colloca i vari tipi di procedimento prescelti in tre ambiti diversi. Nell’ambito del potere giudiziario egli analizza il processo il cui esito incerto (sentenza) viene prodotto dalla interazione tra gli attori istituzionali (giudici) e attori sociali (avvocati) in tale tipo di programma colui che decide non assume alcuna responsabilità personale per la scelta e per le sue conseguenze concrete. Necessaria è la sola conoscenza delle norma da applicare in modo letterale. Caratteristica del processo giudiziario è l’incertezza dell’esito. Secondo Luhmann il fenomeno della conciliazione ha un ruolo residuale. Luhmann si occupa anche dei procedimenti elettorali che consentono l’interazione tra attori istituzionali (partiti) tra loro e con attori sociali (votanti). Le elezioni vanno collocate nel complesso insieme di argomentazioni che l’autore riesce così a sviluppare. Per Luhmann le elezioni offrono l’occasione per manifestare un dissenso senza mettere in pericolo la struttura. Nonostante le apparenze nelle elezioni si produce solo una modesta quota di incertezza riguardo all’esito finale. Nell’ambito del procedimento legislativo Luhmann si occupa dei processi di formazione delle leggi. Regolari da una programmazione di scopo e da una interazione tra attori istituzionali, parlamentari e attori sociali. Nel proc. Legislativo si deve far fronte ad una complessità elevata. Nell’ambito del potere esecutivo si occupa del processo amministrativo regolato da programmi misti. I procedimenti amministrativi dovrebbero essere liberati dalla necessità di preoccuparsi del soddisfacimento dei sentimenti della legittimità ed essere organizzati in odo strumentale. Emerge un concetto di legittimazione assai articolato. La legittimazione viene intesa come prodotto della irreversibilità dei singoli atti del procedimento. Nell’ottica di Luhmann le dimensioni temporali, sociali e materiali delle strutture giuridiche e politiche finiscono con l’influenzare i bisogni degli individui. La legittimazione viene presentata come il risultato dell’azione di procedimenti volti a provocare un adeguamento graduale, sarebbe più appropriato parlare di delegittimazione della delegittimazione, una esclusione prodotta dai procedimenti della possibilità che gli attori sociali delegittimino gli esiti dei processi decisionali. 

Tratto da SOCIOLOGIA GENERALE E CONTROLLO SOCIALE di Anna Carla Russo
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