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Gioacchino da Fiore: vita e teologia trinitaria della storia

Gioacchino da Fiore nasce a Celico, in Calabria, nel 1130, da una famiglia ricca borghese. Ha buoni maestri, conosce il greco e il latino. A 25 anni entra nell'ordine dei cistercensi. E' sacerdote, poi abate. Si stacca dal suo ordine nel 1189 (per la singolarità dei suoi ideali), fondando a San Giovanni in Fiore la Congregazione Florense. Papa Celestino III riconosce il suo ordine.

Spirito di penitenza, mistico, in opposizione ai potenti della terra e lontano dalle cose del mondo. Lasciò la sua carica di abate perchè lo distoglieva dai suoi studi e dalle sue inclinazioni. Fu assertore dell'unità della sostanza e della trinità della persona.

Contesto: Siamo nell'ambito dei platonici mistici ed eretici del secolo XII.

Opere principali di Gioacchino da Fiore

Concordia
Expositio in Apocalypsim
Psalterium decem chordarum

La teologia trinitaria della storia

La vita trinitaria divina si riflette in tre distinte età della storia. La storia si divide in tre epoche fondamentali:

1 - L'età del Padre (era precristiana)
. Corrisponde all'Antico Testamento, è caratterizzata dalla servitù dell'uomo alla legge divina.

2 - L'età del Figlio (tra Cristo e il 1260)
.  E' rappresentata dal Nuovo Testamento, che aveva conferito agli uomini il ruolo di figli di Dio.

3 - L'età dello Spirito Santo (dopo il 1260)
. Periodo in cui si realizzerà la purificazione e trasformazione della Chiesa. In essa gli uomini entreranno in contatto diretto con Dio raggiungendo la completa libertà. L'organizzazione ecclesiale, ricca di condizionamenti materiali, è lontana dai precetti evangelici. Sarà soppiantata e governata dai monaci. Solo in tale periodo si potrà comprendere la Parola di Dio nel suo significato più profondo e non solo letterale.

Morte e post mortem di Gioacchino da Fiore

Gioacchino da Fiore muore nel 1202. Tentò un concreto rinnovamento spirituale, con la sua dottrina e la sua regola, orientata alla preghiera e alla meditazione, che in un certo senso anticipa la regola di Francesco d'Assisi. Esegeta, innovatore ed ermeneuta, ci mostra la tensione della storia verso uno stato di massima diffusione dei valori dello Spirito.

Per le sue profezie, e le critiche rivolte alle strutture ecclesiastiche, i suoi scritti saranno condannati dal Concilio Lateranense del 1215. In vita, però, fu reputato buon cattolico e alcuni papi, nonostante molte delle profezie fossero contro il papato, lo esortarono a non tenerle nascoste.

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