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Intermezzo: distinzioni filosofiche


Frege distingue l’analisi linguistica da quella epistemologica. Occorre chiarire tre tipi di domande filosofiche: domanda semantica: che tipo di verità hanno gli enunciati?; domanda epistemologica: come conosciamo la loro verità?; domanda ontologica: che tipo di realtà vi corrisponde?

La semantica concerne la distinzione tra analitico e sintetico. La verità degli enunciati analitici è data dal significato dei termini, la verità di quelli sintetici richiede una intuizione extralinguistica. Si può dire che l’analitico riguarda ciò che viene definito dal dizionario, il sintetico da un’enciclopedia.

L’epistemologia concerne la distinzione tra a priori e a posteriori. Un enunciato è a priori se la sua verità è conosciuta prima di ogni esperienza, mentre è a posteriori se richiede un processo conoscitivo empirico al termine del quale si riconosce la verità (o falsità).

L’ontologia e la metafisica riguardano la distinzione tra necessario e contingente. Un enunciato è necessario se parla di ciò che non può che essere così; è contingente se parla di ciò che può es-sere altrimenti. Il regno della logica è per Frege il regno dell’analitico, dell’a priori, del necessario.

Per Kant gli enunciati della matematica sono detti sintetici a priori: sintetici perché richiedono l’intuizione dello spazio (per la geometria) e del tempo (per l’aritmetica); a priori perché la loro verità è conosciuta prima di ogni esperienza. Frege sostiene invece che l’aritmetica è a priori e analitica, in quanto basata solo sulla logica, quindi sul solo significato delle espressioni.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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