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Sprawson - I tedeschi e il nuoto

In Hitler, nella Riefhenstal, in Junger, troviamo un atteggiamento che è una mescolanza di elementi omerici e romantici. La Germania nazista faceva riferimento alle vecchie tradizioni di nuoto dei germani come modello. Il nuotatore diviene espressione dello spirito della guerra e dell'avventura, della tensione verso la perfezione fisica e spirituale. Così nei documentari della Riefenstahl vediamo l'esaltazione del nuoto come esercizio estetico (riconosciamo echi della fede di Nietzsche nella natura come fonte di energia), l'immagine di un senso tedesco del mito e del mondo magico.

Tutto nasce con i romantici tedeschi. Anche se alla fine Hans avrà la meglio su Tonio. In Goethe c'è il carattere ribelle del nuotatore (che vuole tornare a un mondo pastorale e pagano) e le convenzioni sociali. Lo stesso nel "tuffatore" di Schiller, dove il nuotatore è un individuo remoto e diverso. In Thomas Mann è anche evidente la frattura tra mondo reale e ideale. Per lui il nuotatore personifica salute e bellezza.

Se nell'800 il predominio nel nuoto era degli inglesi, erano gli svedesi a eccellere nei tuffi. Alle olimpiadi di Parigi del 1900 vinsero tutti i premi. E introdussero in Inghilterra l'arte dei tuffi. Ricordiamo i tuffi a rondine. Molti tuffatori ispirarono la pittura.. Lo vediamo ad esempio in Bocklin che dipinge i tuffi delle nereidi nel modo a rondine. Poco alla volta la supremazia passò ai tuffatori tedeschi.

L'arte del tuffo nasce dal grande movimento concepito da Friedrich Jahn come reazione alle sconfitte inflitte da Napoleone alla Prussia e sfociato nella creazione di uno stabilimento di ginnastica.

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