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La crisi di Suez – Jeremy Black


Nel 1956 la crisi di Suez mise a nudo la debolezza della capacità di risposta imperiale. La Gran Bretagna e la Francia attaccarono l’Egitto, giustificando l’intervento come un modo di salvaguardare il canale di Suez, nazionalizzato dal leader egiziano Gamal Abdel Nasser: essa fu tuttavia abbandonata soprattutto perché gli Stati Uniti non l’approvavano.

La crisi di Suez e il rovesciamento del governo filobritannico in Iraq nel 1958 rivelarono i limiti della forza inglesi e favorì un cambiamento d’opinione all’interno del paese, favorendo una rapida decolonizzazione, che si concluse con la scelta di Wilson di rinunciare alla presenza militare a est di Suez e di concentrarsi in materia di difesa sull’Europa occidentale. Nel 1960 la Francia aveva riconosciuto l’indipendenza della maggior parte dei suoi territori africani.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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