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L’organizzazione operaia e socialista nei paesi nordici di fine secolo – Wolfgang Abendroth

L’organizzazione operaia e socialista nei paesi nordici di fine secolo – Wolfgang Abendroth


Olanda


La prima ondata del movimento operaio olandese si esaurì in seguito alla sconfitta della Comune di Parigi. Dopo un tentativo di rilancio con la Lega socialista nel 1881, nel 1894 si costituì un partito socialdemocratico d’ispirazione tedesca.

Paesi nordici


Nei paesi nordici gli inizi di un movimento operaio si ebbero prima che altrove in Danimarca, dove nel 1880 si riuscì a far confluire in un partito le associazioni sindacali e politiche locali degli operai. Le idee del movimento operaio vennero portate in Svezia da Palm; nel 1889 si costituì un partito operaio socialdemocratico, nel 1898 si costituì un’organizzazione sindacale autonoma. In Norvegia il movimento operaio assunse poi le concezioni marxiste della socialdemocrazia tedesca. Ancora, in Svizzera, la Lega operaia svizzera, unione dei vari sindacati, aderì poi al partito socialdemocratico costituito nel 1888.

Polonia


Gli operai polacchi dovettero crearsi la propria organizzazioni in condizioni di gran lunga più difficili. Da una parte abbiamo il PPS, partito che mirava alla realizzazione di uno Stato polacco sovrano e democratico e a rappresentare gli interessi degli operai. Dall’altra il Bund, organizzato dagli operai di lingua jiddish, da cui poi sorse infine la Socialdemocrazia di Polonia e Lituania. Tuttavia in un primo tempo nulla potè impedire che i narodniki riponessero tutte le loro speranze nei metodi terroristici e in obiettivi di socialismo agrario, trascurando completamente il problema dell’organizzazione della classe operaia.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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