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Otto Karolyi – Il suono: materiale della musica


Il suono è prodotto da un solo tipo di moto: il moto o vibrazione originato da un corpo vibrante che provochi onde di compressione-rarefazione giungenti al nostro orecchio attraverso l’aria. La velocità a cui il suono percorre lo spazio dal corpo vibrante al nostro orecchio è di circa 335 metri al secondo, velocità che cambia secondo le condizioni dell’atmosfera.
Se la vibrazione è regolare, il suono che ne risulta è musicale e costituisce una nota di altezza determinata; se è irregolare, il risultato è il rumore. Ogni suono ha tre proprietà caratteristiche: altezza, intensità, timbro.
La percezione dell’altezza di un suono consiste nella capacità di distinguere fra suoni musicali alti e bassi. Un suono è più o meno alto secondo la frequenza del corpo che vibra. Maggiore è la frequenza, più alto è il suono.
L’intensità di una nota dipende dall’ampiezza della vibrazione. Una più o meno ampia vibrazione produce suoni più forti o più deboli. Il timbro definisce la differenza di colore musicale tra una nota suonata da strumenti differenti o cantata da voci diverse.

Descriviamo adesso l’altezza convenzionale. Quando andiamo in una sala da concerto, prima che il concerto inizi, i musicisti accordano i loro strumenti su una nota suonata dall’oboe principale. Essi hanno intonato i loro strumenti su una nota che ha 440 vibrazioni al secondo.
Una buona intonazione (suonare in tono, regolando l’altezza delle note), ha importanza per il musicista. Due note che hanno la stessa frequenza, per esempio 440, hanno la stessa altezza e costituiscono un unisono. Ma se una di queste risulta fuori tono, la prima nota produrrà onde più corte della seconda, e queste onde si scontreranno. E’ interessante notare che dopo un certo numero di battiti (circa 30 al secondo), l’effetto di disturbo tende a diminuire.
Uno dei fenomeni acustici più usati per rinforzare il suono degli strumenti è la risonanza. Quando due sorgenti di vibrazioni sono in condizione di vibrare con eguale periodo e una è messa in vibrazione, quella non sollecitata direttamente riceverà la vibrazione simpateticamente all’altra. Nel violino, ad esempio, sono le varie parti della cassa le reali produttrici del suono.
Un altro fattore che determina in buona misura il timbro sonoro di strumenti e voci è quello che fa giudicare un auditorium buono o cattivo. L’acustica degli auditorium si misura in base al periodo di riverberazione, ossia al tempo che impiega una nota a svanire. L’acustica di una sala si può modificare applicando o togliendo gli assorbenti di suono, come schermi e tappezzerie.

Tratto da LA GRAMMATICA DELLA MUSICA di Domenico Valenza
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