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Gadamer - Il linguaggio nell’arte e nel poetare

Gadamer - Il linguaggio nell’arte e nel poetare


L’arte è nel compimento così come il linguaggio è nel dialogo. Ciò che contraddistingue l’immagine artistica e la parola poetica è la loro presenzialità. L’opera d’arte ci raggiunge immediatamente superando ogni distanza. Oltre ad essere ultratemporale è assoluta perché può rivendicare una pretesa di assolutezza. La temporalità dell’opera d’arte non è dunque quella della distanza sottolineata dallo storicismo e dalla coscienza estetica, ma bensì quella di una contemporaneità.

L’opera d’arte invita a intrattenersi; e l’intrattenersi è un essere assorti, un essere talmente presi da far sì che l’opera d’arte venga fuori. Questo venir fuori caratterizza l’esperienza dell’arte. La verità dell’arte non è solo quella della alétheia, della svelatezza di qualcosa che viene fuori, ma è anzitutto questo venir fuori. Se l’opera è la stessa, viene fuori sempre in modo differente, e in questo venir fuori essa è un incontro, un dialogo.

Il poetare è certo un fare, non meno dello scolpire. Tuttavia in quest’ultimo caso il fare non è un fare reale, perché richiede un materiale con cui produrre. Nel caso della poesia è più che un fare, perché nel soffio d’aria e nel prodigio della memoria possono sorgere mondi interi. E’ qui, per il rango ontologico elevato della parola, già evocato nel suo ci, che il non-essere viene all’essere.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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