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Creatività e genere


Barron dichiarava che era una realtà storica il fatto che nelle donne la creatività intellettuale fosse carente poiché il loro prodotto erano i figli. Per la Ealy questa e altre dichiarazioni dimostrano come, per molto tempo, si sia ritenuto che la creatività riguardasse esclusivamente i maschi.

Le differenze dovute al genere, nel comportamento creativo, sono il risultato dei diversi valori attribuiti dalla società al maschio e alla femmina, e non l’effetto di un’innata inferiorità. Per Maslow (1962) all’origine del diverso modo di manifestare la creatività femminile rispetto a quella maschile sta il fatto che le donne sono orientate al processo, gli uomini al prodotto.

La Ealy (1999) sostiene che la differenza tra la creatività femminile e quella maschile stia nel diverso uso del pensiero: i maschi tendono ad utilizzare un pensiero lineare, le donne preferiscono usare il pensiero olistico. Con il pensiero lineare prima si vedono i dettagli che possono poi essere messi insieme per formare il tutto; con il pensiero olistico prima si vede l’insieme, poi si elaborano i particolari. Per la Ealy nessuno dei due pensieri è superiore, ma l’uno è complementare all’altro.

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