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Imputabilità: capacità di volere del soggetto


Ora, quando si parla di capacità di volere ci si riferisce all’idoneità del soggetto di volere quel comportamento e quelle conseguenze: si deve quindi provare che il soggetto di cui trattasi possedeva realmente quelle capacità (di intendere e di volere) prima ancora di averle concretamente utilizzati in un atto concreto di volontà.
Giova ripetere che si devono tenere distinte le capacità di intendere e di volere che sono i presupposti dell’imputabilità, dalla coscienza e dalla volontà della condotta e dell’evento, che costituiscono invece i fondamenti psichici della colpevolezza (dolo o colpa).
Cosa deve intendersi allora per capacità di volere?
Supponiamo che Tizio, borseggiatore, salito su un autobus e avendo visto nella tasca di un passeggero il portafoglio, decida di rubarglielo.
La sua azione è la risultante finale di una serie di momenti diversi, che possiamo scomporre e analizzare, così da renderci meglio conto di come si realizza in definitiva all’atto volitivo e di quale sia il significato della capacità di volere:
a. la prima fase è quella sensoriale-percettiva: Tizio ha visto nella tasca del passeggero il portafoglio;
b. la seconda fase è quella ideativa: la visione della sporgenza si colorisce di un’emozione piacevole che desta più o meno rapidamente nell’animo del reo il desiderio generico del possesso di denaro; si forma dunque la rappresentazione mentale del denaro e del suo significato;
c. la terza fase è quella deliberativa: il soggetto viene ora ad esaminare l’atto da compiere in relazione alle circostanze ambientali;
d. nella quarta fase egli si decide all’azione: fase della decisione; si tratta di uno dei momenti più importanti e critici, nettamente influenzato da condizioni intrinseche ed estrinseche (fra le prime la potenza del desiderio, l’avidità del denaro, il sentimento etico personale, la cultura, il rispetto delle leggi, l’educazione ricevuta, ecc…; fra le seconde le condizioni di bisogno personale o familiare, ecc…); in questa fase ha altresì grande importanza la forza intimidativa della sanzione penale;
e. la quinta fase è quella esecutiva, nella quale l’individuo realizza concretamente l’atto ideato, deliberato e deciso.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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