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Lesioni da arma da fuoco: caratteristiche dei colpi da lontano


Il proiettile perfora la cute e da luogo ad una ferita di forma circolare od ovalare; nella maggior parte dei casi il diametro del foro cutaneo d’entrata è leggermente più piccolo del diametro del proiettile a causa dell’elasticità della cute.
La forma è circolare se la direzione da cui proviene il proiettile è perpendicolare al piano d’impatto, ovale se la penetrazione avviene con direzione obliqua.
All’estremo è presente un cercine (o orletto) di escoriazione che rappresenta la caratteristica di maggior rilievo nei colpi esplosi da lontano: esso ha di norma dimensioni di alcuni millimetri, colore rosso scuro, e si determina per azione del proiettile che, prima di perforare la cute, la infossa a creare un cono di depressione.
Le dimensioni dell’orletto dipendono dall’estensione del cono di depressione, ossia dal grado di infossamento della cute, che a sua volta è in rapporto con l’elasticità e lo spessore distrettuale della cute, con il calibro e la forza viva del proiettile.
Oltre all’orletto di escoriazione, intorno al foro d’entrata può evidenziarsi il cosiddetto orletto di detersione rappresentato da un alone untuoso, di colore nerastro, costituito dal materiale grassoso che il proiettile raccoglie nel passaggio attraverso la canna dell’arma e deposita sul bersaglio.
Esso si osserva bene sugli indumenti, ma è generalmente poco apprezzabile intorno alla ferita, in quanto mascherato dall’orletto di escoriazione.
La presenza dell’orletto di detersione costituisce un elemento che avvalora la natura di foro d’entrata della lesione in esame.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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